Psicologi, al via in regione il pronto intervento per le calamità naturali

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in foto Antonella Bozzaotra, presidente Ordine degli Psicologi della Campania

“Questo protocollo d’intesa sarà un’opportunità di sviluppo per tutta la comunità, per tutti i cittadini della Regione, perche’ consente di intervenire rapidamente in casi di emergenza o urgenza”. Antonella Bozzaotra, presidente dell’ordine degli psicologi della Campania, presenta cosi’ la sigla di un protocollo d’intesa con una delegazione di Napoli del Sovrano Militare Ordine di Malta per l’avvio di un servizio di intervento psicologico in emergenza per calamita’ naturali ed eventi ad alta traumatizzazione, tra cui episodi di violenza urbana. L’Ordine di Malta, in particolare, si impegna a donare agli psicologi campani un mezzo di pronto intervento che sara’ operativo h24 su tutto il territorio regionale e che potra’ essere allertato dalle istituzioni preposte. Si tratta del primo esperimento in Italia con queste modalita’ di collaborazione e di intervento. A bordo del veicolo ci saranno psicologi impegnati con associazioni di volontariato, dipendenti dell’Asl o liberi professionisti, tutti esperti nell’emergenza e iscritti all’Ordine della Campania. L’Ordine degli Psicologi promuovera’ la formazione, l’aggiornamento e la ricerca per i professionisti interessati. La supervisione scientifica e’ affidata al master in Psicologia dell’emergenza dell’universita’ Federico II di Napoli, diretto dalla professoressa Fortuna Procentese. “Affronteremo gli aspetti relativi al disagio psicologico – continua Bozzaotra – che viene fuori quando ci si trova a confrontarsi con grosse calamita’ naturali ma anche di violenza urbana o traumatizzazione urbana”. “E’ un’iniziativa nuova, intelligente, ed e’ importante considerare il rischio di malattia psichica come consideriamo quello di malattia fisica – dice il delegato di Napoli del Sovrano Militare Ordine di Malta, Andrea Pisani Massamormile – Siamo da sempre accanto ai malati o a chi corre questo rischio e per questa iniziativa di alto e profondo respiro sociale era quasi doveroso esserci”.