Promozione del Sistema Campania Ecco il piano di Assocamerestero

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Gaetano Fausto EspositoLa Campania è in ritardo nell’attuazione delle politiche di promozione del proprio sistema produttivo in ambito internazionale. Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero, mette in evidenza i punti deboli e indica il percorso da seguire. Lo fa, con Il Denaro, alla vigilia del meeting dei segretari generali delle Camere di Commercio italiane all’estero, in programma a Milano dal 13 al 16 giugno. “La Campania ha un evidente problema di strategia complessiva – dichiara Esposito – perché tutte le iniziative sono slegate tra loro e non realizzate nell’ambito di una cornice unica. Questo stato di cose penalizza tutto il sistema e lo rende, a lungo termine, meno competitivo rispetto ai competitors mondiali”. Eppure, secondo il pensiero del segretario generale di Assocamerestero la base di partenza è ottima “perché la Campania può contare su imprese di primo piano in tutti i settori, sia quelli tradizionali come agroalimentare, manifatturiero e turistico sia quelli ad alto contenuto tecnologico e di sicuro più attinenti all’universo della cosiddetta new economy”. Quindi cosa è necessario fare per essere davvero protagonisti nel mercato globale? “Credo sia importante coordinare le strategie e predisporre un piano unico, e pluriennale, con degli obiettivi precisi e dei metodi di rilevamento dei risultati intemedi”. Cosa che al momento non avviene, a quanto pare. “Negli anni passati quando abbiamo parlato con gli amministratori locali di pianificare le partecipazioni a fiere e eventi internazionali spesso ci è stato detto che in caso di partecipazione nell’anno precedente non c’era bisogno di tornare a quel determinato appuntamento internazionale”. Invece? “Bisogna pianificare – dice ancora Esposito – perché la continuità di partecipazione a una fiera, faccio un esempio, serve a consolidare un’immagine internazionale, permettere di intessere rapporti e di giungere, nel corso di qualche anno, a firmare dei contratti. Ecco quale deve essere il vero scopo della strategia istituzionale”.

Marketing individuale

A Milano la Campania è una delle tante realtà presenti nelle discussioni e nei progetti. Un focus importante viene sviluppato sul marketing, perché le Camere di Commercio italiane all’estero devono adeguarsi sempre più ai tempi che cambiano e alla eterogeneità dei mercati. “Discuteremo molto delle nuove strategie di marketing e promozione – spiega Esposito – perché da quanto abbiamo appreso in questi anni le imprese italiane hanno delle esigenze che spesso non sono nemmeno settoriali ma addirittura individuali. Per questo motivo bisogna essere in grado, come enti di rappresentanza e promozione, di sviluppare dei progetti il più possibile dettagliati e specifici”. Qual è il metodo? “Prima di tutto ci rivolgiamo alle aziende – è la risposta del dirigente di Assocamerestero – e a loro chiediamo di indicarci quali sono le priorità da affrontare o i singoli problemi da risolvere. Ma non basta, perché l’ente deve essere in grado anche di interpretare il sentimento delle imprese, prevenire le difficoltà, predisporre un sistema che di fatto sia già pronto a recepire le richieste della base”.

Gli Italici ci salveranno

Il meeting inserisce tra i temi di maggiore importanza l’attrazione di investimenti stranieri sul territorio italiano. Che non può prescindere da una forma avanzata di interazione. Per il segretario generale di Assocamerestero “bisogna riuscire a sviluppare un sistema di promozione che renda attraente il nostro territorio”. Utilizzando un gergo di recente conio si parla di Italici, vale a dire investitori fortemente interessati al Belpaese e a caccia di opportunità. Di questo tema si discute a Milano il giorno dopo la chiusura del meeting nel corso di un incontro ristretto che ha come scopo quello di mettere a punto un piano d’azione. “Questo tema è di particolare importanza – osserva Esposito – perché consente all’Italia di sviluppare delle relazioni durature non solo con grandi aziende ma con sistemi economici in forte crescita”.

Il falso non la spunterà

Progetti, programmi, interventi. E lotta senza quartiere al grande problema dell’Italian Sounding, la falsificazione di prodotti alimentari italiani nel mondo. Un mercato parallelo che, se consideriamo la sola Campania, produce danni per un miliardo di euro l’anno (fonte associazioni di categoria e Unioncamere): pizza, olio, vino, mozzarella i prodotti maggiormente interessati dal fenomeno della falsificazione. A Milano c’è uno spazio dedicato all’approfondimento di questo tema e partecipano le più importanti Camere di Commercio italiane del Nord America. Perché è lì che si concentra la maggior parte delle contraffazioni. “Su questo versante siamo al lavoro da tempo – rivela Esposito al Denaro – e svolgiamo una funzione di supporto al Governo, che ha di fatto la competenza principale in materia. Stiamo comunque sviluppando un’iniziativa di promozione dei prodotti genuini italiani, concentrandoci al momento su quelli di nicchia e a marchio Doc e Dop, che prevede specifici piani di azione su mercati già individuati e l’utilizzo di testimonial d’eccezione”. Molto marketing, insomma. “La visibilità del messaggio, in questi casi, è determinante”.