Professione fattorino: aumentano i rider freelance a regime forfettario

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Il 2020 è stato l’anno del boom del commercio elettronico in Italia, un fenomeno inarrestabile, al centro della trasformazione digitale, accelerato dalla pandemia di coronavirus ma in corso già da tempo per la diffusione di internet e dei servizi digitali.

Secondo l’Osservatorio B2C del Politecnico di Milano, è prevista una crescita del 26% dell’e-commerce nel 2020, con un aumento consistente soprattutto per alcuni settori come il food&grocery, l’arredamento e l’elettronica di consumo.

Uno degli ambiti più in crescita quest’anno è stato quello del delivery, con le consegne a domicilio che hanno permesso a molti ristoranti ed esercenti di resistere alle restrizioni imposte dal lockdown.

In questo contesto, una figura indispensabile è diventata quella del fattorino, con un incremento considerevole delle richieste di servizi per i rider freelance, persone che svolgono la professione in modo autonomo tramite l’apertura della partita IVA.

Il regime forfettario per i rider freelance

L’aumento dei rider freelance, una figura sempre più richiesta al giorno d’oggi, ha consentito di arginare la perdita di posti di lavoro dipendente, contrastando la disoccupazione con la proposta di nuove occupazioni legate all’incremento dei servizi digitali e dello shopping online.

Se in passato non si puntava adeguatamente su questa possibilità, oggi anche le piccole imprese e i negozi di quartiere hanno integrato l’opzione del delivery all’interno del proprio business, ricorrendo ai servizi dei lavoratori autonomi.

Ovviamente è necessario aprire la partita IVA per fare il rider freelance, tuttavia è possibile usufruire di sistemi agevolati per contenere i costi e semplificare gli oneri contabili.

Secondo gli esperti del settore, la scelta migliore per chi si occupa di delivery è proprio il regime forfettario per rider, che rappresenta una soluzione conveniente e accessibile per le persone che realizzano le consegne degli acquisti online.

L’importante è che siano in possesso dei requisiti previsti dalle normative di legge. Un primo aspetto è legato a chi svolge l’attività come secondo lavoro, infatti il regime forfettario permette di ricevere anche un reddito come dipendente, se il compenso lordo non supera i 30 mila euro l’anno, mantenendo indipendenti le due occupazioni.

Allo stesso tempo, le attività da dipendente e lavoratore autonomo devono essere di natura diversa, è necessario essere residenti in Italia e i costi non possono superare i 20 mila euro l’anno per i beni strumentali e 5 mila euro per i compensi di dipendenti e collaboratori.

Dopodiché, esistono dei requisiti di accesso, tra cui un reddito massimo di 65 mila euro l’anno, tenendo conto, per redditi provenienti da Codici Ateco differenti, della somma dei compensi lordi annui percepiti.

Rider freelance: i vantaggi del regime forfettario

Chi rientra in questi requisiti può svolgere l’attività di fattorino con il regime forfettario, beneficiando di una serie di agevolazioni molto utili e vantaggiose.

Si tratta ad esempio dell’aliquota al 5% per i primi 5 anni, con la possibilità alla scadenza di mantenere una tassazione bassa al 15%, ben inferiore all’aliquota minima del 23% prevista per il regime ordinario, con un netto risparmio sugli oneri fiscali per ottimizzare la profittabilità dei compensi ricevuti per le consegne a domicilio.

Inoltre, con il regime forfettario la gestione delle pratiche burocratiche è semplice e agevole, infatti non bisogna versare l’IVA, non è obbligatoria la fatturazione elettronica e non è necessario presentare le dichiarazioni IVA. La semplificazione contabile consente di risparmiare sulle spese da sostenere, in quanto basta pagare l’aliquota applicata al reddito imponibile e i versamenti previdenziali INPS pari al 25,72%.

Il regime forfettario costituisce, dunque, una soluzione conveniente e versatile, infatti si adatta sia ai rider freelance che svolgono questa professione a tempo pieno, sia ai fattorini che realizzano consegne a domicilio per arrotondare lo stipendio principale. I costi bassi consentono di mantenere più alti i profitti, guadagni che non sempre sono alti in questo settore, rendendo ancora più importante la scelta di un regime fiscale agevolato.