Più dignità al lavoro, più salute e sicurezza, più equità retributiva e più sviluppo e occupazione: questi i temi principali della 7ª edizione della Giornata del Lavoro Confsal, che si è tenuta in piazza del Plebiscito a Napoli in collegamento con tutte le regioni d’Italia. “Nel contesto attuale – ha dichiarato il segretario generale Confsal Angelo Raffaele Margiotta – aggravato dalle frequenti morti sul lavoro, dalla disparità retributiva e da una occupazione giovanile che fatica a decollare, il Primo Maggio assume un valore ancor più denso di significato e diventa un’occasione per illustrare e condividere le nostre proposte ed iniziative per guardare al futuro in modo sempre più costruttivo”. “Da questa piazza e da tutte le piazze delle Regioni d’Italia rivendichiamo con forza il valore e la dignità del lavoro pubblico e privato – ha concluso – ribadendo le priorità fondamentali: occupazione giovanile attraverso lo sviluppo del Mezzogiorno; equità retributiva, un piano straordinario per la sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Oltre al capitale finanziario occorre il capitale umano: i giovani devono diventare un fattore di sviluppo acquisendo le competenze che servono al mercato del lavoro, soprattutto nei settori emergenti”, ha evidenziato Margiotta. Sulla priorità equità retributiva di stipendi e pensioni e riduzione del cuneo fiscale, “Contro i salari poveri, occorre agire su riduzione del cuneo fiscale e definizione di un minimo salariale attraverso una contrattazione di qualità. Con due contratti innovativi abbiamo recentemente stabilito un minimo tabellare di 9 euro lordi orari in tutti i settori economici del manifatturiero e in tutti i settori del terziario – continua Margiotta- dimostrando che la minima dignità economica che deve derivare dal lavoro, cioè il cosiddetto salario minimo può essere stabilito con una contrattazione collettiva di qualità senza bisogno della legge”, ha detto ancora. “Dare dignità al lavoro significa anche dare dignità a quei lavoratori in difficoltà perché fragili o disabili.
Fragilità e disabilità non sono la stessa cosa ma hanno in comune uno stato di difficoltà che la società – sorda e insensibile – trasforma in un vero e proprio handicap perché impedisce loro di superarlo. Ecco perché presenteremo – ha annunciato – un ‘Decalogo per la disabilità e la fragilità’ dal quale deve discendere un protocollo attuativo della normativa sulla disabilità nei luoghi di lavoro, al fine di eliminare ogni discriminazione e mettere in pratica azioni e iniziative coordinate e funzionali a un sistema di inclusione lavorativa più efficiente in tutto il Paese”. Il Segretario Generale ha colto poi l’occasione del Primo Maggio per ribadire il proprio impegno per le Pari Opportunità che non vanno intese solo come un tema di parità nell’accesso al lavoro : “La questione sindacale e culturale da affrontare è quella delle pari opportunità di progresso durante la vita lavorativa. La riduzione delle disuguaglianze di genere e la partecipazione delle donne ai ruoli decisionali porterebbe sicuramente benefici non solo in termini di equità ed eguaglianza ma anche di crescita economica e renderebbe l’Italia un Paese competitivo anche a misura di donna. Confsal è impegnata a promuovere modelli organizzativi innovativi che garantiscano a tutti opportunità di crescita e formazione, con orari di lavoro flessibili e l’introduzione di fringe benefit pensati per il benessere del lavoratore e delle lavoratrici”.