Primarie: Pd nel caos per brogli a Roma e Napoli, Bersani all’attacco

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Sulle primarie di Napoli è alta tensione nel Partito democratico. La commissione di garanzia partenopea ha infatti respinto il ricorso di Antonio Bassolino, che ieri ha denunciato, dopo i video di Fanpage.it, le irregolarità del voto in 5 dei 78 seggi a favore dell’altra contendente, Valeria Valente. La decisione fa infatti scattare le critiche della minoranza Dem con Pier Luigi Bersani che definisce “grave” e “irrituale” che i dirigenti del partito nazionale si fossero espressi prima della commissione di garanzia sulle consultazioni del centrosinistra nel capoluogo partenopeo. “Non si è mai visto” ha commentato con i giornalisti alla Camera e poi “rigettare il ricorso perché fuori tempo massimo mi è parso lievemente burocratico”. Insomma l’ex segretario del Pd, oggi voce autorevole della minoranza democratica non nasconde la “preoccupazione” relativa a “un disagio non solo a Napoli e Roma ma in giro per l’Italia e suggerisco sempre un comportamento più lineare e rigoroso davanti a queste cose”. A fargli eco Gianni Cuperlo che “di fronte all’esito della vicenda di Napoli” ritiene che ci sia “la necessità di superare la giurisprudenza domestica” e “affrontare il tema della responsabilità dell’organismo di garanzia nazionale”. Non sono di certo d’accordo Ettore Rosato e Lorenzo Guerini. Il capogruppo del Pd alla Camera non ha dubbi: “La commissione ha preso una decisione con la saggezza propria di un organismo di garanzia”, mentre il vicepresidente Dem rimanda al mittente qualsiasi accusa: “Stop a polemiche interne, le primarie sono valide”. Bassolino non ci sta e in un post attacca duramente il Nazareno: “Invece di riflettere e discutere il Pd chiude gli occhi. E’ un colpo di spugna che offende le primarie e la città”. E non è solo Napoli a far tremare il Partito democratico. Anche a Roma scoppia il caso ‘schede bianche gonfiate’ per alzare il numero dei votanti. La denuncia è partita questa mattina dalle pagine del Messaggero dove un dirigente anonimo del Pd ha confessato “di avere gonfiato virtualmente le schede bianche e le nulle per fare aumentare l’affluenza”. Immediata la convocazione del comitato di garanzia per le primarie che ha avviato la verifica su eventuali errori sul conteggio delle schede bianche. Matteo Orfini parla di un congresso del Pd celebrato “sulla stampa e sulla pelle degli italiani”. Mentre Guerini getta acqua sul fuoco e licenzia la faccenda schede bianche così: “Questione non rilevante”. In serata arrivano i risultati delle verifiche effettuate dal comitato dove si riscontra “un errore nella determinazione del numero delle schede non votate: le schede bianche risultano quindi 567 e non 2866. I voti validi, spiega il comitato di garanzia delle primarie, sono dunque 43.607, le nulle 326, le contestate 1. I voti totali 44.501”.