Prezioso: Una rete di alleanze per rilanciare la città di Napoli

49

 

Ancora troppe criticità per chi ha voglia di investire, ma non mancano i segnali di fiducia da valorizzare: è l’analisi di Ambrogio Prezioso, leader degli industriali partenopei, sul momento della città.

Come rilanciare la competitività del territorio?

Bisogna creare un contesto favorevole per chi vuol fare impresa. Quindi, innanzitutto, rimuovere i principali ostacoli che frenano lo sviluppo: sono sempre gli stessi e cioè l’eccesso di burocrazia, il carico fiscale troppo pesante, l’asfissiante cuneo fiscale, i tempi lunghi della giustizia civile e il costo dell’energia. E poi utilizzare bene i fondi Ue e nazionali per obiettivi prioritari come lo sviluppo delle reti infrastrutturali, materiali e immateriali, energetiche, digitali, logistiche e di trasporto. Oltre alla valorizzazione dei giacimenti culturali, in una visione che integri industria della cultura, turismo e ambiente, e a grandi progetti di rigenerazione urbana.

Come stanno messe le imprese italiane?

Molte vanno bene e sono innovative perché puntano su ricerca e sviluppo. C’è però una zona ‘grigia’ che deve puntare con decisione sull’innovazione generata dalla grande rivoluzione di internet delle cose, dei “big data” e della robotica.  Misure previste dal Governo vanno nella giusta direzione e puntano alla detassazione, ai premi per la produttività e al superammortamento per rilanciare gli investimenti privati.  In ogni caso, le imprese devono imparare a “saper stare insieme da piccoli”, perché “piccolo è bello” non è più vero, ormai.

 Su quali settori puntare?

L’Italia è il secondo paese manifatturiero in Europa e il settimo nel mondo. E’ fondamentale puntare sul manifatturiero. Numerosi sono i settori di eccellenza che già caratterizzano il nostro territorio: automotive, aerospazio, farmaceutico, biotech, meccatronica, agroalimentare e sistema moda.

Serve una svolta. Da dove partire?

Dobbiamo spingere sul pedale dell’acceleratore per lo sviluppo. E per farlo c’è un solo modo: dialogare e agire tutti, ciascuno per la sua parte, con unità di intenti. Lo abbiamo sempre sostenuto: serve collaborazione istituzionale con spirito costruttivo, bisogna fare network con una grande rete di alleanze.

Cosa fare, nell’immediato?

Va apprezzato il tentativo del Premier Renzi di riportare Napoli e il Sud sotto i riflettori della politica nazionale: dal rilancio di Bagnoli alle iniziative come Apple, Napoli può diventare un polo nazionale per l’innovazione. E poi c’è  il Porto, prima azienda della città per volume di affari.  

Quali interventi realizzare?

Non c’è più tempo da perdere: bisogna dragare i fondali, attivare la darsena di levante e creare le condizioni per rendere il Porto un hub logistico-commerciale e turistico. Con la riforma, il Ministro Delrio ha assicurato il ritorno alla governance ordinaria con la nomina del Presidente dell’Autorità di Sistema. La deroga all’accorpamento di Napoli e Salerno non è un ostacolo: la nostra priorità è il rilancio del porto di Napoli e del sistema portuale campano, e in una prima fase tutto ciò potrà andare avanti indipendentemente dall’accorpamento.

Come valuta il piano nazionale Industria 4.0?

Il mercato della manifattura intelligente è in crescita, e Industria 4.0 offre interessanti opportunità . La quarta rivoluzione industriale, che fa dialogare in modo nuovo i sistemi produttivi, tecnologici e di robotica, assicurerà benefici in termini di flessibilità, velocità, produttività, qualità e competitività.

Come giudica il primo anno della gestione De Luca?

Diamo atto al Governatore di aver assunto decisioni importanti, come la rimozione delle ecoballe, il ripristino della decontribuzione totale per i nuovi assunti, il credito d’imposta, e di adoperarsi per utilizzare efficacemente le risorse. Sosterremo il suo impegno senza far venir meno proposte e osservazioni per il raggiungimento degli obiettivi.

E per quanto riguarda il sindaco De Magistris e Bagnoli?

Il ruolo del Sindaco è molto importante. Confidiamo che mantenga le promesse fatte in primavera nel nostro confronto preelettorale e porti avanti i progetti per rilanciare la città. De Magistris ha il diritto di rivendicare ruoli e competenze comunali, ma senza far venir meno la necessaria collaborazione con il Governo. Del resto le ipotesi fatte mesi fa da Invitalia per la riconversione di Bagnoli sono assimilabili a quelle previste dal piano del Comune. Basta leggere i documenti: le differenze nell’interpretazione dal piano regolatore del Comune sono minime.

De Magistris è anche il sindaco metropolitano….

Esatto, e la Città metropolitana ha compiti di pianificazione strategica, programmazione e promozione territoriale. De Magistris può dare il via a processi di rigenerazione urbana ormai non più rinviabili, dall’area vasta di Pompei a Naplest, ai Campi Flegrei. E’ una grande opportunità. Sono sicuro che saprà coglierla con determinazione, e noi saremo pronti a dargli ogni utile supporto.

E per Napoli Est?

E’ una miniera di attività imprenditoriali, culturali, turistiche. C’è però la questione depositi di carburante, che dovrebbero essere trasferiti ma per i quali ancora non è stato avviato il tavolo tecnico per la nuova localizzazione. Da trent’anni chiediamo che si faccia qualcosa ma otteniamo sempre le stesse risposte: spetta a Comune, Regione e Governo, ciascuno per le proprie competenze, effettuare le necessarie scelte.

L’inaugurazione della Academy Apple-Federico II è un segnale di rilancio.

Napoli Est è il cuore di un ambito metropolitano che mette insieme Napoli e Caserta, quasi 4 milioni di persone. Essere lì significa essere vicini all’aeroporto, al porto, alle autostrade, alla tangenziale. Una soluzione ideale, dal punto di vista logistico.  

Giovanni Barba