Prevenire le malattie neurologiche a tavola: workshop nella capitale della Dieta mediterranea

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La dieta mediterranea nella prevenzione delle patologie neurologiche a carattere neurodegenerativo (Alzheimer e Parkinson), autoimmune (sclerosi multipla) o vascolare (ictus cerebrale) sarà al centro del workshop dal titolo “Dentro la neurologia del territorio – Workshop point of care su epilessia, Parkinson, Alzheimer e depressione“, in programma giovedì 7 e venerdi’ 8 aprile 2016 a Pollica-Acciaroli (Sa).

All’iniziativa, organizzata da Ainat (associazione dei neurologi ambulatoriali) e ideata e curata dal dott. Gennaro Barbato, responsabile scientifico insieme a Pasquale Alfieri e Gennaro Cascone, interverrà anche Stefano Pisani, sindaco di Pollica-Acciaroli da dove originarono le ricerche di Ancel Keys sulla correlazione tra corrette abitudini alimentari e longevità che, dopo ulteriori approfondimenti hanno portato al riconoscimento Unesco della dieta mediterranea quale patrimonio culturale immateriale nel 2010 e, più di recente, alla vetrina dell’Expo di Milano e alla sottoscrizione della Carta dei Valori dei Comuni cilentani con la Regione Campania.

Nel corso degli ultimi anni – spiega Barbato – le neuroscienze hanno avuto un forte slancio sia in ambito assistenziale che nella ricerca, grazie ad una maggiore conoscenza delle malattie e alla disponibilita’ di nuovi strumenti di diagnosi e nuovi approcci terapeutici“.

A fronte di un aumento notevole di casi di malattie neurologiche, che va di pari passo con l’aumento della durata della vita, risulta, però, deficitaria l’assistenza al paziente. Nel caso di Alzheimer o Parkinson, o di malattie infiammatorie come la sclerosi multipla, si avverte l’esigenza di una gestione neurologica ‘esperta’ che, come evidenziato anche dal Piano Nazionale della Cronicità, comporterebbe una riduzione dei costi pari al 30 per cento“, aggiunge  Barbato.

La Campania è l’unica regione in Italia con oltre 200 neurologi territoriali distribuiti in modo omogeneo su tutto il territorio: per utilizzare al meglio tali risorse occorrerebbe dare vita a una rete università-territorio-ospedale e seguire Percorsi Clinici Assistenziali, strumenti di gestione clinica che rispondono a specifici bisogni di salute, anche con lo scopo di aumentare la qualità dell’assistenza e dei servizi offerti“, conclude Alfieri.