Presentato il volume “Riconoscere il volontariato di competenza”

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L’evento di Terzjus per il futuro del volontariato di competenza

Roma, 23 gen. (askanews) – Il volontariato di competenza, una risorsa sociale che congiunge imprese profit, istituzioni ed enti del terzo settore. Nella giornata di oggi Terzjus, associazione che promuove cultura e diritto del Terzo Settore, ha tenuto la presentazione del volume “Riconoscere il volontariato di competenza. Analisi e strategie per valorizzare una pratica emergente” moderato da Sara Vinciguerra, Responsabile comunicazione della Fondazione Terzjus, presso la sala Longhi di Unioncamere.L’evento è stato utile per mostrare definitivamente la via di raccordo tra Enti del terzo settore, Imprese ed istituzioni del territorio per mettere in luce il volontariato di competenza. Luigi Bobba, Presidente della Fondazione Terzjus, ha dichiarato: “Il 26% delle imprese che abbiamo intervistato hanno dichiarato che sono interessate a come trasformare il potenziale del volontariato di competenza in una realtà. Per riuscirci servono due leve: una di carattere promozionale e culturale, ed un accompagnamento normativo ed istituzionale per sostenere le imprese che intraprendono questa strada innovativa”. A margine dell’evento, anche il Segretario Generale della Fondazione Terzjus, Gabriele Sepio, ha rilasciato alcune dichiarazioni: “La sinergia tra pubblico, imprese profit ed il terzo settore si può riassumere nel volontariato di competenza. La Fondazione Terzjus ha puntato già da anni sullo sviluppo di questo fenomeno che vede le imprese impegnate in un’attività di volontariato: anziché donare denaro e beni si dona il tempo. In questo contesto, il fisco può dare una mano: è possibile per le aziende, infatti, dedurre il costo del lavoro del volontario impiegato nel terzo settore”. Il volontariato di competenza è una risorsa sociale con un potenziale ancora oggi in gran parte inespresso. Secondo alcuni dati raccolti da Terzjus in collaborazione con Unioncamere, infatti, l’impatto del volontariato aziendale appare ancora abbastanza limitato.A presentare alcune evidenze sul tema è stato Cristiano Caltabiano, Ricercatore sociale della Fondazione Terzjus: “Il volontariato aziendale riguarda ancora solo il 5% delle aziende che impiegano almeno 50 dipendenti, mentre il 26% è interessato allo sviluppo di questo strumento: ci sono ancora ampi margini di crescita per questa forma di volontariato attraverso la quale il datore di lavoro concede la possibilità al dipendente di svolgere attività socialmente utili durante l’orario di lavoro”. Imprese profit e terzo settore: la sfida per il futuro è conoscere sempre più a fondo i valori e le opportunità che il volontariato di competenza può portare in dote a tutti gli attori del sistema.