Presentato al Cnel il Libro Verde “Made in Italy 2030” del Mimit

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in foto Adolfo Urso e Renato Brunetta

Alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e del presidente del Cnel Renato Brunetta, è stato presentato oggi a Villa Lubin il Libro Verde “Made in Italy 2030”, predisposto dal MIMIT, con la collaborazione del Consiglio dell’Economia e del Lavoro. Il documento è la prima tappa di un percorso di consultazione pubblica lanciata dal MIMIT per l’adozione, prevista a febbraio 2025, di un Libro Bianco sulla nuova strategia italiana di politica industriale. La fase di consultazione vedrà il CNEL come partner del Ministero.

Un percorso di ascolto che coinvolgerà stockholder pubblici e privati
“È motivo di grande soddisfazione – ha dichiarato il presidente Brunetta – che il percorso strategico avviato dal Ministro Urso sulle politiche industriali e il Made in Italy abbia nel Cnel un suo importante punto di riferimento. Ai contenuti e agli obiettivi del Libro Verde ha lavorato un gruppo congiunto, costituito sulla base dell’accordo interistituzionale tra Cneò e Mimit del luglio 2023. La collaborazione prosegue ora con un ciclo di consultazioni e sono lieto che il Ministro Urso ci faccia l’onore di avviare al Cnel questa nuova fase. Una scelta di certo non casuale, poiché il Cnel è la casa dei corpi intermedi, il luogo del confronto e del dialogo tra la molteplicità di soggetti che compongono la società civile”.

Sguardo esteso al 2050
“Il Libro Verde presentato oggi – ha dichiarato il ministro Urso – delinea la politica industriale che intendiamo sviluppare nei prossimi cinque anni, con uno sguardo esteso al 2050. Si tratta di una proposta che vede lo Stato agire come stratega, tenendo conto di quello che sono le caratteristiche e le priorità del nostro Sistema Paese, e che indirizzi al meglio le risorse pubbliche per affrontare e superare le sfide della triplice transizione, ecologica, digitale e geopolitica. Da qui al 2030 monitoreremo costantemente il sistema produttivo per valutare il raggiungimento degli obiettivi prefissati, e organizzeremo un meeting annuale con investitori internazionali per fare del nostro Paese una destinazione di eccellenza per la produzione e gli investimenti.

Una risposta alle transizioni green, tecnologica e geopolitica
Il Libro Verde del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, predisposto con la collaborazione del CNEL e presentato oggi a Villa Lubin, si suddivide in due parti, una di taglio strategico dove si mettono a fuoco i problemi e le sfide del futuro dell’industria italiana, un’altra con focus specifici e studi settoriali. I temi affrontati dal documento riguardano il rapporto tra Stato e imprese, gli obiettivi e le priorità della nuova politica industriale, il ruolo economico internazionale dell’Italia. In particolare, le sfide indicate dal documento per un rilancio della politica industriale sono tre, interconnesse e di pari rilevanza, legate alle tre grandi transizioni in atto: quella green, quella tecnologica e quella geopolitica. Sfide che richiedono una strategia complessiva e un approccio realista e pragmatico.

Correggere le conseguenze dell’iperglobalizzazione
Nel Libro Verde del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, predisposto con la collaborazione del CNEL e presentato oggi a Villa Lubin, si sottolinea come la necessità di un ritorno a strategie di politica industriale nasce anche dall’urgenza di correggere le conseguenze negative del periodo dell’iperglobalizzazione, che hanno portato a una crisi del manifatturiero europeo e di alcuni settori industriali strategici, come quelli dell’automotive e della siderurgia. La politica industriale, secondo le analisi del Libro Verde, deve affrontare anche i ritardi strutturali del sistema produttivo, sociale ed economico italiano.  Uno dei compiti chiave, in tal senso, è di ridare centralità al manifatturiero, per arrestare il processo della deindustrializzazione e della desertificazione industriale.

Il nucleare di ultima generazione nel mix energetico
Il costo dell’energia rappresenta il principale input produttivo e fattore di competitività da perseguire, seguendo il principio di neutralità tecnologica, nella transizione verde, includendo il nucleare di ultima generazione nel mix energetico nazionale, anche per ridurre il divario nel prezzo dell’energia con gli altri Paesi europei. È quanto viene evidenziato nel Libro Verde del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, predisposto con la collaborazione del CNEL e presentato oggi a Villa Lubin.

Al centro dell’attenzione le filiere produttive
Il Libro Verde del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, predisposto con la collaborazione del CNEL e presentato oggi a Villa Lubin, delinea gli aspetti fondamentali per un nuovo patto di politica industriale, in modo di: costruire strumenti più accurati di misurazione e valutazione della spesa in politica industriale; passare a un nuovo rapporto di collaborazione tra pubblico e privato, che veda uno Stato sempre più stratega, per coordinare e orientare le imprese verso grandi obiettivi nazionali di politica industriale; sviluppare un mix bilanciato di politiche industriali sia orizzontali che verticali. Il Libro Verde cerca anche di sviluppare una metrica oggettiva e quantitativa per poter misurare in ogni settore produttivo il livello di rilevanza strategica secondo 16 parametri. Infine, il documento analizza due importanti caratteri distintivi del sistema produttivo italiano: quello del Made in Italy e quello delle filiere produttive. Per stimare il Made in Italy è stato utilizzato un indice di specializzazione che consente di calcolare con maggiore precisione il suo valore effettivo nei diversi settori produttivi, identificandone quote di fatturato, export ed occupati. Per le filiere si è cercato di descriverle ricostruendo i rapporti economici tra imprese appartenenti a settori economici diversi ma interdipendenti.

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