Premio Veronesi: Rosa Giannatiempo tra i 5 medici italiani “più umani”

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in foto Rosa Giannatiempo

Dopo la raccolta di oltre 6 mila segnalazioni di pazienti e caregiver sul web, è stato assegnato a Milano il “Riconoscimento Umberto Veronesi al Laudato Medico” ai cinque medici che in ogni categoria ­­– chirurgo, oncologo, radiologo, radioterapista e patologo – hanno ricevuto il numero maggiore di segnalazioni dalle pazienti per la loro umanità ed empatia.

Tra i vincitori Rosa Giannatiempo, Responsabile Unità Operativa semplice di Anatomia Patologica “Ospedale Evengelico Betania” di Napoli. «Sono molto contenta di aver ricevuto questo Riconoscimento dichiara Rosa Giannatiempo –, anche perché oltre a essere una donna, un medico e un patologo sono stata anche una paziente e quindi capisco e sento lo smarrimento che le pazienti avvertono nel momento in cui purtroppo gli comunico questa diagnosi di tumore alla mammella uno sconforto ma sempre pronta a dare il mio supporto perché dalla malattia si esce e io ne sono uscita e sono qui».

Mettere in pratica nella clinica di tutti i giorni e soprattutto con i pazienti oncologici come le donne colpite da un tumore al seno gli insegnamenti di Umberto Veronesi è fondamentale. «Creare da subito un buon rapporto con il paziente, entrando in empatia con lui, è fondamentale – afferma Paolo Veronesi, Presidente Fondazione Umberto Veronesi – la prima cosa da fare è ascoltarlo. Il medico deve necessariamente trovare un equilibrio tra il tempo che ha a disposizione, effettivamente troppo limitato, e la capacità di accontentare i pazienti. In ogni caso, la regola che vale per tutti noi medici è quella di non chiudere mai la porta di fronte a un paziente che ti vuole parlare».

Quest’anno il progetto è sostenuto in modo incondizionato da Fondazione MSD. «La Fondazione MSD – dichiara il Direttore Goffredo Freddi – è lieta di sostenere da quest’anno un progetto che riconosce il Valore e i Bisogni della Persona nel suo percorso di cura e nella relazione con il medico: temi assolutamente coerenti con l’impegno che, ormai da otto anni, contraddistingue l’attività della Fondazione a sostegno dell’empowerment e dell’engagement delle Associazioni di pazienti e delle Persone che ne sono parte»