C’è anche un giovane architetto di Napoli in mostra alla Triennale di Milano nell’esposizione che chiude la prima edizione del Premio T Young Claudio De Albertis, ideato e promosso dal Comitato Premio Claudio De Albertis e accolto in seno alla Medaglia D’Oro dell’Architettura italiana della Triennale, con l’obiettivo di ricordare la figura dell’imprenditore e presidente dell’istituzione milanese scomparso di recente.
Mario Coppola, classe 1984 di Napoli, è architetto, dottore di ricerca e professore a contratto di Composizione Architettonica all’Università degli Studi di Napolo Federico II. Laureato al Politecnico di Milano, vanta un’esperienza di lavoro a Londra nello studio di Zaha Hadid. Nel 2015 ha pubblicato Architettura PosrDecostruttivista e nel 2017 ha esordito come scrittore con il libro In cima al mondo, in fondo al cuore (Giunti) e come scultore con la personale Cosomogonie presso la Fondazione Plart di Napoli a cura di Angela Tecce.
Coppola è stato selezionato tra gli 88 candidati in lizza dalla prestigiosa Giuria del Premio Medaglia d’Oro, presieduta da Stefano Boeri, presidente di Triennale, con l’aggiunta, per il T Young, di due componenti del Comitato: la presidente De Albertis e Andrea Kerbaker, scrittore.
Attento conoscitore dell’architettura contemporanea e sensibile alle sperimentazioni, come ha indicato la Giuria tra le motivazioni della scelta, Coppola è stato indicato in particolare per il progetto Tree House- casa sull’albero, ristrutturazione di un edificio settecentesco.
Il progetto del giovane Coppola sarà visibile per un mese a partire da oggi, venerdì 12 ottobre, nell’impluvium della prestigiosa istituzione culturale milanese.
I 30mila euro del Premio T Young, messi a disposizione dal Comitato, sono andati al trevigiano Simone Gobbo, vincitore di questa prima edizione. Tutti i progetti dei sei finalisti esposti in mostra saranno pubblicati dalla rivista Domus in un inserto speciale dedicato al Premio.