Dagli studi di Ancel Keys a oggi più di 70 anni di ricerche scientifiche confermano quel che i cilentani prima di altri sanno da secoli: la dieta mediterranea è un autentico Dagli studi di Ancel Keys a oggi più di 70 anni di ricerche scientifiche confermano quel che i cilentani prima di altri sanno da secoli: la dieta mediterranea è un autentico toccasana. Ora un nuovo studio condotto da Giovanni de Gaetano, direttore del Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione del Neuromed, accende i fari su un’altra proprietà terapeutica: vegetali, cereali, frutta ed olio extravergine di oliva svolgono un ruolo importante anche in persone considerate ad elevato rischio cardiovascolare, come i soggetti con diabete di tipo 2 che in Italia colpisce almeno 3 milioni di persone. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista European Journal of Preventive Cardiology. Lo studio condotto dai ricercatori del Neuromed è sperimentale anche nel metodo: i dati sono stati raccolti, infatti, nell’ambito di “Molisani”, un progetto che trasforma un’intera regione in un grande laboratorio a cielo aperto. Partito nel marzo 2005, “Moli-sani” ha coinvolto circa 25.000 cittadini residenti in Molise per conoscere i fattori ambientali e genetici alla base delle malattie cardiovascolari e dei tumori. “Pochi studi hanno indagato il rapporto tra alimentazione e mortalità nei soggetti diabetici” spiega Marialaura Bonaccio. “La maggior parte delle ricerche – continua – si è concentrata sullo studio di singoli alimenti o nutrienti, ma le persone mangiano cibi, non nutrienti, e inoltre li combinano in modi diversi. Ecco perché abbiamo voluto studiare il ruolo di un vero e proprio modello alimentare, come appunto la dieta mediterranea tradizionale. Dal nostro studio è emerso che chi aderisce in modo soddisfacente a questo modello ha un rischio di mortalità per qualsiasi causa, o specificatamente di tipo cardiovascolare ridotto di oltre un terzo”. Ma la ricerca non si è fermata solo a questi dati. Gli autori hanno infatti voluto verificare quali alimenti contribuissero maggiormente a spiegare l’effetto benefico della dieta mediterranea nella riduzione del rischio di morte. “Con un’apposita procedura statistica – spiega Augusto Di Castelnuovo, dello stesso Dipartimento – siamo stati in grado di fare un sorta di classifica dei cibi appartenenti alla piramide alimentare mediterranea che maggiormente garantiscono protezione contro la mortalità nel diabetico. Ciò che è emerso è che l’alcol bevuto in moderazione, il consumo elevato di verdura e frutta e povero di latticini e carne, sono gli elementi che più contribuiscono all’effetto protettivo. Resta il fatto che è comunque la dieta nel suo insieme a fare la differenza e non il consumo di un singolo alimento”. “Gli interventi tradizionali miranti a ridurre la mortalità cardiovascolare nei soggetti con diabete non hanno portato finora a risultati concreti – conclude Licia Iacoviello, capo del Laboratorio di Epidemiologia molecolare e nutrizionale -. È interessante notare come nessuno degli interventi proposti finora abbia testato l’efficacia dell’alimentazione mediterranea.”