Pos obbligatorio.Bocciatura dai periti

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“Se per le professioni in generale, l‘obbligo del Pos costituisce solo un fardello ed un balzello per quelle tecniche si può parlare di “Se per le professioni in generale, l‘obbligo del Pos costituisce solo un fardello ed un balzello per quelle tecniche si può parlare di provvedimento persino inutile”. Parla Maurizio Sansone, Presidente del Collegio dei Periti Industriali e Periti industriali di Napoli. Ed è un giudizio fortemente critico, il suo sulla norma entrata in vigore il 30 giugno scorso che di fatto impone l’uso del ‘Pos’ (Point of safe), cioè il dispositivo elettronico che consente di accettare pagamenti tramite carte di credito, di debito e prepagate ai lavoratori autonomi. I quali, va detto, saranno tenuti ad accettare i pagamenti con moneta elettronica per prestazioni che superino i 30 euro. “Vale a dire  – rimarca Sansone – praticamente tutti. Capisco le esigenze di tracciabilità e la necessità di alzare il tiro contro l’evasione e l’elusione fiscale ma il fine, almeno in questo caso non giustifica il mezzo e, soprattutto, il balzello”. Nei fatti, ricorda il presidente del Collegio napoletano “la macchinetta elettronica di cui si dovranno dotare i professionista un costo-canone annuo e varie commissioni, in ragione delle transazioni e dei circuiti bancari”. “Vale allora la pena di ricordare che la quasi totalità dei pagamenti delle prestazioni professionali, soprattutto per noi professionisti tecnici  avviene a mezzo bonifico bancario o assegni di conto corrente, per cui, la tracciabilità dei flussi finanziari è già assicurata”. “Poi – aggiunge – se un qualunque professionista vuole lavorare in nero non credo che vi sia macchinetta che tenga. L’idea di massima che circola nell’ambiente dei professionisti è che alla fine si è semplicemente voluto privilegiare il sistema bancario”. “Noi, a questo punto, ci chiediamo solo una cosa : ma non avevano promesso una sostanziale semplificazione complessiva di tutte le procedure, inclusa quella sui pagamenti? Francamente mi pare che si vada in senso contrario”, tiene a sottolineare il Consigliere Tesoriere del Collegio, Corrado Delizia che in queste ore, col presidente Sansone, il Consigliere Segretario Franco De Simone e il vice presidente Angelo Rettori, sta comunque procedendo ad analizzare almeno tre convenzioni con alcuni istituti bancari e società di servizi per rendere “il meno oneroso possibile l’obbligo in questione ai nostri iscritti”.