Porto di Salerno nei guai. In vendita il cantiere di Porta Ovest

112

Brutto colpo per il Porto di Salerno. L’opera infrastrutturale che avrebbe dovuto risolvere definitivamente il problema dell’accesso allo scalo direttamente dalle arterie autostradali è ufficialmente ferma a tempo indeterminato. La Tecnis, azienda siciliana che a suo tempo ha vinto l’appalto, vuole cedere il cantiere. Nel frattempo i lavori sono fermi e si provvede solo alla manutenzione delle pompe idriche e del sistema di areazione delle gallerie. Tecnis arriva a questa decisione dopo essere finita in amministrazione straordinaria a causa delle inchieste giudiziarie per presunte collusioni con la mafia. Procedimenti che hanno messo in ginocchio questo colosso da 700 milioni di fatturato l’anno, ora amministrato dal commissario Saverio Ruperto. Effetto immediato della decisione è la quasi sicura perdita del posto di lavoro per i 20 operai salernitani presenti. Oltre all’impossibilità di terminare l’opera entro il 2020. Mistero anche sulla questione degli stipendi arretrati. L’Autorità Portuale di Salerno si dice incompetente sulla materia mentre la Tecnis lamenta mancati pagamenti, da parte delle istituzioni pubbliche, per 40 milioni di euro. Il progetto Porta Ovest di Salerno prevede l’accesso diretto al porto dalle uscite autostradali Napoli-Salerno e Caserta-Roma. Attraverso due gallerie è possibile sia entrare nell’area che uscire e raggiungere direttamente le arterie stradali a lunga percorrenza. Per il momento si continua a utilizzare il viadotto Gatto, aperto anche alla circolazione di autovetture ma le condizioni di sicurezza di questo collegamento sono sempre più precarie.