Porto di Salerno, 87 indagati tra funzionari di dogana e spedizionieri: sono accusati di furto e corruzione

1533
in foto una veduta del porto di Salerno

Sono complessivamente 87 le persone indagate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Salerno sul sistema di corruzione e ruberie nel porto di Salerno. Tra i 69 destinatari delle misure cautelari figurano anche 17 componenti dell’Ufficio delle Dogane di Salerno (sono in totale 60 i funzionari che compongono l’Ufficio). Le indagini hanno permesso di far luce sui furti di merce che avvenivano all’interno dell’area portuale (53 episodi di sottrazione della merce verificati in appena 4 mesi di indagini). Le indagini sono scattate a seguito di una segnalazione dell’Olaf (Ufficio europeo antifroda) relativa a un sospetto contrabbando di tabacco per narghilé in transito per il porto di Salerno, apparentemente destinato in Marocco. È stato accertato che il transito, oltre 5 tonnellate di tabacchi lavorati esteri, solo apparentemente era giunto negli spazi doganali per la successiva esportazione ma, con il coinvolgimento di funzionari doganali, era stato fittiziamente registrato in uscita dall’Ufficio doganale di Salerno dove era stato immesso illecitamente sul mercato, con un’evasione dei diritti doganali stimata in oltre 1,2 milioni di euro. Dai successivi approfondimenti è emerso che il direttore e il vicedirettore dell’Ufficio delle Dogane di Salerno, con altri funzionari doganali, ponevano in essere condotte omissive per eludere le investigazioni dirette ad accertare i potenziali responsabili delle registrazioni doganali fittizie. Sono emersi infine gravi indizi di colpevolezza nei confronti di due avvocati del foro di Salerno e di un dipendente del Ministero della Giustizia per illecito accesso ai sistemi informatici e divulgazione di dati riservati. Un militare della Guardia di Finanza, in concorso con un funzionario doganale, risulta aver attestato fittiziamente il rientro di merci temporaneamente esportate, in realtà mai transitate nel porto di Salerno.