Pompei, in migliaia alla Supplica per pregare per la pace in Ucraina

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La Supplica alla Vergine del Rosario di Pompei (Napoli) ha radunato anche quest’anno migliaia di fedeli che sul sagrato della Basilica della città mariana hanno pregato alle 12 insieme con il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi, per tutti i popoli che soffrono nelle guerre nel mondo e soprattutto in Ucraina. Una preghiera alla quale si è unito spiritualmente Papa Francesco, come trasmesso nel suo messaggio al termine della supplica. Ancora un appello al cessate il fuoco che anche i fedeli giunti dall’Italia e dall’estero per la celebrazione eucaristica, con l’arcivescovo di Pompei, monsignor Tommaso Caputo, hanno ripetuto. “Non possiamo non portare davanti al cuore di madre della Vergine Maria le tristezze e le angosce della guerra, della violenza e dell’odio che insanguinano oggi l’Europa e tante altre parti del mondo – ha detto il cardinale Grech nella sua omelia – Davanti alla Vergine Maria portiamo quindi il popolo dell’Ucraina e tutti coloro che oggi soffrono, scommettendo sull’umanità, come ci ricorda l’intuizione originaria di Pompei. Anche Dio ha scommesso sull’umanità e continua a farlo”. Prima della celebrazione eucaristica, il cardinale Grech ha affermato che “i fedeli che non lavorano per la pace non possono dirsi cristiani”.

Numerose le autorità civili e militari presenti in piazza Bartolo Longo, con decine di sacerdoti che hanno concelebrato, accompagnati da Congreghe e i pellegrini di Pignataro Maggiore che dal 1945 rinnovano il loro pellegrinaggio a piedi, come voto di ringraziamento per i reduci tornati dalla Seconda guerra mondiale. Monsignor Caputo ha ricordato la sua forte amicizia con il cardinale Grech, conosciuto durante la sua permanenza a Malta tra il 2007 e il 2012 dove il culto per la Vergine del Rosario di Pompei è forte nel santuario di Marsaxlokk fatto costruire in seguito a un prodigioso salvataggio in mare della marchesa Rosina Apap Testaferata che nell’ottobre del 1885, proprio nell’ora della supplica (che si recita due volte l’anno, a maggio e a ottobre) scampò a un naufragio insieme con il marito e altre 14 persone, mentre fuggivano dall’epidemia del colera che aveva colpito la Sicilia. Attualissime e commoventi le parole della preghiera composta da Bartolo Longo che riunisce tutte le chiese del mondo alle ore 12 e prega per ”tutta l’Europa, per tutto il mondo”.