Pomodoro, patto tra i poli del Sud e del Nord

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L’Anicav lancia da Napoli un piano d’azione comune per il rafforzamento della filiera Un piano d’azione comune tra il Distretto del pomodoro da industria del Nord e il Polo del Centro Sud L’Anicav lancia da Napoli un piano d’azione comune per il rafforzamento della filiera Un piano d’azione comune tra il Distretto del pomodoro da industria del Nord e il Polo del Centro Sud che dovrà diventare la sede di confronto e aggregazione, di negoziazione e di programmazione delle quantità e della qualità della materia prima. E’ il “Filo rosso del pomodoro”, l’annuale Assemblea pubblica dell’Anicav, Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (celebrata venerdì scorso alla Città della Scienza di Napoli) a gettare le basi di un asse tra le due parti dello Stivale volto a rafforzare la filiera che rappresenta uno dei punti di forza dell’economia campana. I numeri, del resto, parlano da soli: la Terra Felix ospita più della metà degli stabilimenti italiani di trasformazione del pomodoro (70 su 120), impiega 12 mila addetti stagionali (che si aggiungono ai 3 mila stabili), da sola produce circa il 90 per cento del valore dell’export dell’intero comparto (1 miliardo su 1,4 miliardi) e il 50 per cento del fatturato italiano. Le esportazioni raggiungono poi il 72 per cento nel solo distretto delle Conserve di Nocera (tra le province di Salerno e Napoli) che rappresenta il principale polo produttivo del pomodoro trasformato. “In realtà stiamo assistendo a una ripresa dell’export della Campania e del Sud”, dice Riccardo Monti, presidente dell’Ice, Istituto di commercio estero. “Un aumento legato ai settori agroalimentare, manifatturiero, tessile e del l’aerospazio. Siamo in un territorio di crescita del 2-3%, dati aggiornati a settembre,e siamo ottimisti per la fine dell’anno. Nei prossimi mesi – assicura Monti – ci sarà un’ulteriore accelerazione“. Due, secondo Monti, i motivi che stanno determinando questo aumento: “Il calo dell’euro e il risultato di lavoro di promozione che stiamo facendo. Con i fondi straordinari del Governo raddoppieremo lo sforzo promozionale, investiremo -conclude Monti – e faremo in modo da portare qui in Campania gli acquirenti stranieri”. Una maggiore integrazione della Filiera pomodoricola e un rafforzamento del ruolo del Polo distrettuale del pomodoro da industria del Centro-Sud sono le leve strategiche su cui il settore dovrà puntare per proseguire sulla strada dello sviluppo e della competitività all’estero. Proprio in un’ottica di rivitalizzazione di questo prodotto, Anicav ha avviato l’iter per il riconoscimento del marchio di tutela Igp pomodoro pelato, con l’obiettivo di puntare sulla promozione degli elementi che sono alla base delle eccellenze italiane e che rappresentano le nostre tipicità: qualità, tradizione, genuinità, forte legame tra prodotto e territorio. La valorizzazione del pomodoro pelato potrà essere l’occasione di rilancio dell’intera filiera pomodoricola, soprattutto nel bacino del Centro-Sud, dando risposte concrete a un mercato sempre più attento alla qualità dei prodotti agroalimentari. Una strategia che servirà anche a far fronte, sui mercati internazionali, al fenomeno dell’“Italian sounding” che danneggia i prodotti italiani all’estero, sottraendo risorse economiche e ampie fette di mercato alle aziende italiane. “È necessario lavorare tutti insieme per rilanciare il settore del pomodoro da industria, nella convinzione che solo uno spirito unitario e obiettivi condivisi potranno rappresentare la strategia migliore per aumentare la competitività del nostro settore – dice il presidente di Anicav Antonio FerraioliIl Filo rosso del Pomodoro ci lega al mondo grazie alla nostra capacità di aprirci a nuovi mercati, di migliorare i nostri processi organizzativi e i nostri prodotti, di fare sistema”.