“Come rendere efficaci le risorse del Pnrr è responsabilità nostra, ma mi sembra che ci stiamo complicando enormemente la vita o per ideologia e per fuga da responsabilità del Governo”. Così il presidente di Svimez Adriano Giannola punta il dito su alcuni meccanismi di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza durante la sua audizione davanti alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale. “I bandi di competitività – ha detto Giannola – sono o illegittimi, o inutili, o dannosi. Fare bandi di competitività sui diritti dei cittadini è un errore madornale che ci complicherà la vita e che ci espone a tutti i ricorsi possibili perché è una contraddizione in termini mettere in competizione i diritti dei cittadini garantiti dalla costituzione. Oggi stiamo andando avanti così, con bandi competitivi sugli asili, le premialità a mio avviso è una fuga di responsabilità del Governo”.
Federalismo fiscale, una memoria alla Commissione
Per l’occasione la Svimez ha presentato una memoria alla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale “riprendendo – si legge in una nota – le considerazioni sottoposte nel giugno 2021 all’attenzione della Commissione di Studio in materia di autonomia differenziata presieduta dal compianto Beniamino Caravita che aveva convocato la nostra Associazione per discutere i contenuti, pienamente condivisibili, della Relazione redatta dalla Commissione stessa”. La Svimez, prosegue la nota, in coerenza con le posizioni sempre espresse sul tema, ribadisce che la discussione in tema di autonomia differenziata “deve essere necessariamente collocata nel contesto allargato di un’attuazione organica, completa ed equilibrata del Titolo V riformato nel 2001 e in conformità con la legge delega 42 del 2009. Tanto più – continua la Svimez – nel nuovo contesto di politiche pubbliche delineatosi nel post-pandemia con l’avvio dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che accoglie tra i suoi obiettivi, su mandato europeo, quello “fondativo” della coesione quale condizione essenziale per traghettare l’economia e la società italiana al post-Covid”.
La Svimez fa sapere di “apprezzare” le argomentazioni di recente portate all’attenzione del Parlamento dal ministro Carfagna, in particolare quelle sul rapporto tra funzioni da decentrare e risorse da destinare al loro finanziamento che “risente della mancata attuazione del decreto legislativo n. 68 del 2011 nella parte relativa alla definizione dei LEP nelle materie dell’assistenza, dell’istruzione e del trasporto pubblico locale”, e alla necessità che il Parlamento e le Regioni meridionali diventino protagonisti della discussione.
La Svimez, si conclude la nota, “ha ricordato in più occasioni che la concessione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia previste dall’articolo 116 comma 3 della Costituzione è formalmente legittima, ma ha invitato a sottrarre il tema dal terreno delle opposte rivendicazioni territoriali per discuterne nel merito e arrivare ad una proposta normativa conforme al regime di piena operatività della legge 42 di attuazione dell’intero Titolo V. In questo senso la Svimez ha richiamato costantemente l’attenzione sulla necessità di subordinare la concessione di forme di autonomia differenziata al completamento organico della riforma del Titolo V sciogliendone i nodi rimasti irrisolti. Due soprattutto: la definizione dei LEP, continuando sul positivo percorso intrapreso dal Governo Draghi con l’introduzione dei livelli essenziali per asili nido, assistenti sociali e trasporto degli studenti disabili; il finanziamento pluriennale di un programma unitario di perequazione delle infrastrutture economiche e sociali. Semplicemente perché non può esserci federalismo fiscale differenziato se non c’è federalismo fiscale”.