Pmi e avvocati, Accursio Gallo (OCF): Nove aziende su 10 sono soddisfatte della consulenza legale

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in foto Accursio Gallo

di Antonella Autero

Domani, sabato 28 settembre, l’Organismo Congressuale Forense (OCF), organismo di vertice di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana, presenterà a Sorrento (appuntamento ore 10.30 presso la Sala Tritone dell’Hilton Sorrento Palace) il “Rapporto 2024 Imprese e Avvocati”, curato in collaborazione con Format Research. L’indagine è un’accurata fotografia della domanda di patrocinio e consulenza da parte del sistema produttivo del Paese. “Il risultato è più roseo di quanto ci aspettassimo: il 90 per cento delle Pmi intervistate dice di essere soddisfatto della consulenza ricevuta dai propri legali”, anticipa al Denaro il segretario dell’OCF Accursio Gallo.

Avvocato, in che cosa consiste questo nuovo Rapporto?
Questa indagine, avviata già nella precedente legislatura, è un po’ diversa dalle solite che facciamo ogni anno sullo stato dell’avvocatura italiana tramite Cassa Forense e Censis. Abbiamo deciso di ribaltare il punto di vista del rapporto: non abbiamo scattato una foto degli avvocati intervistando gli stessi avvocati, ma abbiamo commissionato a una società di sondaggi l’incarico di chiedere alle Pmi (quelle fino a 50 dipendenti) quale fosse la loro percezione della giustizia e la figura dell’avvocato che hanno in mente.

Come è nata questa esigenza?
Noi che stiamo riscrivendo lo statuto dell’avvocatura abbiamo pensato come OCF che per disegnare una nuova legge occorresse capire prima quale avvocato immaginiamo nei prossimi anni. E per fare questo abbiamo deciso di interpellare il mercato attraverso un sondaggio che, tra l’altro, è alla sua seconda edizione e speriamo diventi un appuntamento annuale.

Che cosa è venuto fuori da questo sondaggio?
Il risultato di questa impresa è più roseo di quanto ci aspettassimo: il 90 per cento degli intervistati sostiene di essere soddisfatto della consulenza ricevuta dai propri legali.

Sembra una percentuale molto elevata…
In verità ha sorpreso anche noi: il cliente percepisce che l’avvocato fa ogni tipo di sforzo per permettergli di raggiungere il proprio obiettivo. In particolare, oltre il 56 per cento degli intervistati sono soddisfatti dei risultati, il 49,6 della correttezza ed efficacia della consulenza.

Nessuna lamentela?
Le lamentele arrivano quando si parla della durata dei processi e dei costi sostenuti: qui le percentuali si abbassano di molto. La domanda principale che arriva dalle imprese è quella di una riduzione dei tempi della giustizia, che viene richiesta dal 38,4% degli intervistati.

Ci sono altri dati che vi hanno sorpreso?
Sicuramente il fatto che la maggior parte degli intervistati dice di rivolgersi a un avvocato anche per una consulenza preventiva che sia mirata ad evitare i contenziosi. L’88,9 per cento ha fatto ricorso ad avvocati per avere consulenza stragiudiziale finalizzata proprio a valutare l’opportunità di iniziare o meno un giudizio e risolvere una controversia al di fuori dalle aule di tribunale, evitando i lunghi tempi e gli ingenti costi di una procedura giudiziale. L’89,4% si rivolge a un legale esterno, solo il 10,6% delle Pmi dispone anche di un legale interno. E anche in questo secondo caso gli intervistati dichiarano di avere spesso la necessità di rivolgersi anche ad altri per avere un parere ulteriore.

Attraverso quali canali avviene la scelta di un avvocato al quale rivolgersi?
La scelta del professionista nel 6% dei casi viene influenzata da social, giornali, eventi e convegni, mentre il 31,2% delle Pmi ha trovato un avvocato su suggerimento di altri consulenti o attraverso rapporti di conoscenza di lunga data.