Sarebbe più serio promettere cultura anziché improbabili soldi

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Di sbatterlo in galera, non se ne parla, essendo il paese garantista. Ma neppure di licenziarlo. Lo sgrideranno, con moderazione, per non irritare il sindacato. Per otto anni ha dimenticato di distribuire la corrispondenza. Andava in ufficio a prenderla ogni mattina. Più diligente e puntuale di tutti. Faceva la fatica di portarla a casa, senza, poi, però, consegnarla. Forse si rimetteva a letto o a fare cruciverba. Se fosse successo a Canicattì avremmo dato la colpa alla sciatteria nei controlli e all’ignavia del Sud. Invece, è accaduto nell’efficientissima Vicenza. In casa dello smemorato postino (assenteista?) hanno trovato 573 kg di plichi. C’è voluto un Tir. Lo premieranno per averli custoditi integri.

Come mai non si costruiscono nuove prigioni? Per lasciare i criminali in libertà?
È grave che le turiste, curiose di incontrare aitanti giovanotti italiani, vengano poi stuprate. Preoccupante è anche il caso di signore ingenue che scoprono poi il galante corteggiatore violento. Ma allarmante è soprattutto l’imprudenza di tante quattordicenni che chattano su Facebook con cinquantenni che si spacciano per studenti universitari e sanno come circuirle e convincerle di incontrarsi per violentarle. Com’è possibile, che genitori e insegnanti non riescano a far capire a queste adolescenti che, con i tempi che corrono, il contatto con gli sconosciuti è molto pericoloso? Come mai le ragazzine sono affascinate dagli uomini con le tempie grigie? Un tempo era più bello il dialogo con i coetanei.

Piccoli particolari di una grande tragedia
L’incidente del treno, la rotaia che cede, i soccorsi in ritardo. Come la valanga di Rigopiano, il convoglio che deraglia raffigura in miniatura l’Italia che crolla. Tutto è fatiscente, dalle istituzioni al comportamento degli elettori. Se la telefonista non crede agli SOS è perché molti mitomani diffondono notizie false. Altri incendiano i cassonetti. La politica non c’entra, se non per l’incapacità di fermare la superficialità e l’indifferenza. Per sfruttare l’odio che ci separa, ci hanno divisi in destra e sinistra. Sfoghiamo rabbia e impotenza distruggendo quel che resta del paese. La responsabilità è dei cittadini, che non reagiscono, per convenienza o per il timore che nel cambio arrivi di peggio.

Mettere soldi da parte è come non averne
Mr Ikea era l’uomo più ricco del mondo ma è vissuto come un miserabile. La sua avarizia era maniacale Centinaia di fabbriche sparse nel mondo, 190 mila dipendenti. Chissà se lascia i 33 miliardi di dollari accumulati o ha scoperto il modo di portarseli dietro. Abitava fino all’ultimo in una modesta casetta di periferia, si vestiva al mercato delle pulci. Diceva di godere nel risparmiare. L’unico lusso in 91 anni è stata una Porsche, chissà se per non dover assumere un autista. Fu quella vita grama a suggerirgli nel 1943 di creare un’industria di mobili low cost. Non sospettò mai che con tanto denaro si potesse vivere da nababbi. I figli, ormai anziani, dovranno imparare a godere di tutti quei soldi.

Una società ammalata di Alzheimer non può ricordare
La memoria eviterà che accada di nuovo! Bugiardi. Parole belle ma al vento, per illudere gli ingenui. Non succede più da noi. Per ora. Altrove, però, il genocidio è continuo. Ci sono persecuzioni ovunque, addirittura in Europa. L’istigazione all’odio è in crescita anche in Italia. Contro gay, migranti, neri, ebrei, avversari politici e persino sportivi. Presto toccherà agli anziani, quando, per incapacità del governo, non si riuscirà a pagare le pensioni. La longevità, anziché un merito sarà una colpa. È nell’indole dell’uomo uccidere i deboli per sentirsi migliore. Grazie a quali input culturali si dovrebbe invertire la tendenza? Fingiamo di sperare, ma sappiamo che, purtroppo, capiterà ancora.