Dall’impegno politico attivo e dalla passione per il territorio di un gruppo di cittadini, nasce a Pimonte il movimento politico “Pimonte è”.
“Nasce per esprimere la nostra più convinta volontà di mettere in campo le nostre energie ed il nostro impegno maturo e consapevole per avviare una fase nuova della vita politica locale – spiega Antonio Palummo, uno dei fondatori -. Pimonte E’ non è un movimento politico di rottamatori – precisa -, al contrario è un movimento rispettoso e grato agli amministratori tutti che si sono succeduti negli anni e che hanno fornito il proprio contributo al miglioramento del paese, nei limiti delle proprie umane possibilità”.
Il movimento, che prende spunto dalla lezione di Sturzo, De Gasperi e Moro, trasferendo in chiave locale i principi ispiratori di quella stagione politica, ha una chiara matrice popolare, il sincero rispetto per le istituzioni liberali e la fede nell’ordinamento repubblicano, il rifiuto della partitocrazia, l’idea di un movimento inter-classista, fatto di donne e uomini di Pimonte, pedagogico, non ideologico né verticistico, ispirato ai valori cristiani, con alla base la legittimazione “trasversale” delle classi popolari. Non a caso il simbolo del Movimento è un albero della vita stilizzato, espressione di forza, per le radici ben ancorate nel suolo e di desiderio di crescita per la tendenza del tronco ad allungarsi verso il cielo, un connubio tra passato e futuro.
“Pimonte, negli ultimi anni, ha vissuto una evoluzione importante, sono state realizzate strade, è stata potenziata la rete fognaria, sono state migliorate le scuole, è stato ammodernato l’impianto di pubblica illuminazione che a breve diventerà a led; sono stati raggiunti risultati davvero importanti – insiste Antonio Palummo – ora, però, è necessario fare un ulteriore balzo in avanti, va velocizzato un processo di sviluppo locale, senza il quale Pimonte non acquisirà mai il ruolo che merita. Creare sviluppo non è semplice, sicuramente è molto più facile realizzare una strada, un edifico pubblico, una piazza; creare sviluppo significa creare un’infrastruttura culturale immateriale, intangibile, significa creare una forma mentis diversa, un modo di pensare diverso, significa creare una coscienza collettiva, significa dare un’identità in cui il popolo deve riconoscersi e che deve diventare elemento distintivo e fondante del benessere comune”.
Per Antonio Palummo si tratta di una sfida difficile ma entusiasmante che “mira alla valorizzazione delle tradizioni locali, alla crescita urbanistica ed alla contestuale transizione ecologica che renda Pimonte un’oasi ad inquinamento zero, una sfida che può far diventare Pimonte protagonista nel territorio dei Monti Lattari, primus inter pares rispetto ai centri vicini con i quali va concordata una strategia di crescita comprensoriale”.
Nelle prossime settimane il Movimento organizzerà incontri e dibattiti, ma non solo. “Il nostro è un movimento che fa della formazione politica un cavallo di battaglia -chiarisce Palummo – a breve daremo vita per la prima volta nel nostro territorio ad una scuola di formazione politica, denominata eunomia (buon governo) con l’obiettivo di incentivare la partecipazione politica soprattutto in quanti si sono tenuti lontani da questo mondo. Il tempo dell’indugio è finito, è necessario che tutte le forze sane del paese si uniscano in un progetto di rilancio”.
Paola Giordano