Pil in leggera ripresa, consumi ancora in calo. Sangalli: Indizi positivi ma la crisi non è finita

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Il Pil 2014 chiuderà con un +0,3% mentre la domanda di consumi proseguirà il suo trend negativo con un -0,2% e la pressione fiscale resta “persistente” al 44,2%. Sono queste le stime fornite oggi dal centro studi di Confcommercio. Dati negativi per le imprese del commercio, turismo e servizi che non vedono alcun segnale di miglioramento nell’economia del Paese. “E’ una cosa tragica. Non ci sembra che con le attuali carte si possa andare oltre lo 0,5% di crescita del Pil. E mentre tutti celebrano i segnali di ripresa vorrei ricordare che a novembre si sono persi 55 mila posti di lavoro”, spiega Mariano Bella responsabile del Centro Studi. E’ sopratutto la pressione fiscale ad essere giudicata ormai insostenibile: “C’è un fenomeno nuovo ed è la persistenza della pressione fiscale. Mi chiedo se qualcuno crede che il Paese possa continuare in queste condizioni a lungo”, prosegue temendo che anche i leggeri miglioramenti attesi nell’economia italiana saranno orientati più  che a migliorare la situazione delle imprese, ad abbattere il debito pubblico.

“Ci sono indizi positivi non di ripresa ma di fine della crisi”, commenta il presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, a margine della presentazione del rapporto annuale sull’apprendistato. “Quello che è certo – aggiunge Sangalli – è che imprese e famiglia non ne hanno ancora risentito”.