Piazza Affari zavorrata dai titoli bancari

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Il punto. Piazza Affari maglia nera in Europa zavorrata dai titoli bancari: l’indice principale Ftse Mib è sceso sotto quota 18mila punti, in flessione dell’1,1%.

Le banche sono nuovamente sotto pressione in Borsa: a pesare ancora la vicenda di Veneto Banca che ha fissato a 0,1 euro il prezzo dell’aumento di capitale finalizzato all’Ipo, azzerando di fatto il valore delle azioni degli attuali 88mila soci. Confermato l’intervento del fondo Atlante cha ha firmato con il consorzio di garanzia un accordo di sub-underwriting. Maglia nera al Banco Popolare (-5,8%), prossimo a partire con un aumento di capitale da 1 miliardo, il cui via libera della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo è atteso tra oggi e domani. Tonfo anche per Ubi (-4,9%), Bpm (-4,6%), Bper (-4,1%), Unicredit (-4%) e Mps (-4%).

Borse asiatiche
Dopo i rialzi arrivano le vendite sulla piazza giapponese, penalizzata dalla forza dello yen che ha spinto in basso i titoli delle maggiori società esportatrici. Da segnalare poi il finale negativo di ieri di Wall Street che ha frenato gli investitori ed i dati macro non proprio confortanti di stamane sul manifatturiero in Cina e Giappone
L’indice Nikkei ha concluso le contrattazioni con una flessione dell’1,62%, a 16.955,73 punti mentre il più ampio indice Topix ha perso l’1,28% a 1.362,07 punti.
Miste le borse cinesi dopo l’exploit della vigilia: Shanghai lima lo 0,04% mentre Shenzhen sale dello 0,80%. Positiva Taiwan +0,72%, mentre rimane ai nastri di partenza Seul -0,03%. Tra le altre piazze asiatiche, che chiuderanno più tardi le rispettive sedute poco sotto la parità Hong Kong che cede lo 0,25%, Singapore che segna un -0,08%, Bangkok -0,14% mentre Kuala Lumpur consolida le basi precedenti. Jakarta arretra invece dello 0,98%.

Borsa Usa
Ieri la pubblicazione di deboli dati economici USA a portato delle nuvole sopra un possibile aumento dei tassi in estate e ha fatto ricordare che la ripresa è ancora fragile, specialmente a causa del dollaro forte. Pubblicato nella giornata di martedì, il dato economico sul reddito personale è rimasto stabile e ha corrisposto con la previsione fatta ad aprile con un incremento del 0,4% su base mensile. I dati economici sul livello di spesa personale hanno sorpreso verso l’alto battendo le aspettative con un incremento del 1,0% su base mensile (0,7% consenso). Tuttavia, il valore pubblicato per il mese di marzo è stato rivisto al ribasso a 0% rispetto allo 0,1% della sua prima stima. Le spese consumo personale core (Core PCE) hanno riportato un lieve aumento e il dato preferito dalla Fed assieme, il Chicago purchasing manager index, ha riportato un valore situato al di sotto della soglia di 50, linea che separa un dato di espansione de uno di contrazione, con un 49,3 riportato per il mese di maggio, in ribasso dal 50,4 di aprile. 
Infine, l’indice di attività manifatturiera Dallas ha riportato un -20,8 rispetto al -13,9 di aprile. In generale, la sensazione – secondo gli analisti di Swissquote Research – è che l’economia USA sia ancora troppo fragile per prendersi il rischio di aumentare i tassi di interesse. Il settore manifatturiero è ancora depresso, mentre la pressione inflazionistica fatica ad avere slancio. Staremo a vedere.

I dati macro attesi oggi pomeriggio
Primo giugno 2016

15:45 USA Indice Markit PMI manifatturiero mag;
16:00 USA Spesa in costruzioni apr;
16:00 USA Indice ISM manifatturiero mag;

20:00 USA Beige Book (Fed).