Piazza Affari, prosegue il sell-off sul comparto lusso

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Il Ftse Mib segna +1,06%, il Ftse Italia All-Share +0,99%, il Ftse Italia Mid Cap +0,51%, il Ftse Italia Star +0,52%. Mercati azionari europei in netto progresso: DAX +1%, CAC 40 +1%, FTSE 100 +1%, IBEX 35 +0,9%. Ieri sera a Wall Street l’S&P 500 ha chiuso a -0,47%, il Nasdaq Composite a -0,29% e il Dow Jones Industrial a -0,92%. I future sui principali indici USA attualmente sono in rialzo dello 0,7-0,8 per cento. Positiva Tokyo con il Nikkei 225 a +1,15% dopo il -1,89% di ieri. Netto progresso per le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +2,37%, mentre a Hong Kong l’Hang Seng segna al momento +2,1%. I deboli dati macroeconomici USA danno forza alle aspettative di un rinvio dell’atteso ritorno alla politica di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Euro in leggera correzione contro dollaro negli ultimi minuti dopo aver toccato 1,1496, massimo da fine agosto. Al momento EUR/USD oscilla in area 1,1445. La Fed, nel Beige Book pubblicato ieri sera alle 20, afferma che la crescita negli USA è modesta e che la produzione manifatturiera resta “generalmente fiacca”, una ulteriore indicazione verso il rinvio al 2016 del rialzo dei tassi. Mercati obbligazionari europei positivi in avvio: il rendimento del BTP decennale scende di 1 bp rispetto alla chiusura precedente all’1,63%, quello del Bund cede 2 bp allo 0,53%. Lo spread è quindi in calo di 1 bp a 109

Borse asiatiche

Torna il rally sui mercati asiatici al traino, evidentemente, delle notizie non positive in arrivo dagli Usa. Deboli dati macroeconomici tornano infatti a dare forza alle aspettative di un rinvio dell’atteso ritorno alla politica di rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve e spingono il dollaro ai minimi di diverse settimane. Abbastanza per spingere invece i listini dell’Asia ai massimi degli ultimi due mesi. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, tocca un progresso superiore all’1,5% toccando i massimi da metà agosto, dopo che nella precedente seduta aveva perso significativamente terreno sull’ennesimo segnale di rallentamento della Cina, con l’inflazione che, dopo i massimi dei precedenti 13 mesi registrati in agosto, ha segnato un incremento dell’1,6% contro l’1,8% atteso dagli economisti. Mentre i prezzi alla produzione sono calati significativamente anche in settembre, quarantatreesimo mese consecutivo di declino, segnando una flessione del 5,9% in linea con le attese. Ed è proprio la Cina a registrare le performance migliori: Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno scambiato in progresso intorno all’1,5% a un paio d’ore dalla chiusura mentre si è avvicinato al 2% il guadagno dello Shenzhen Composite. Performance simile anche per l’Hang Seng di Hong Kong. Dopo l’1,89% lasciato sul terreno nella seduta precedente, il Nikkei 225 guadagna l’1,15% al traino di titoli di grandi esportatori come Toyota e Sony, che avevano sofferto nei giorni scorsi. Bene anche i titoli dell’acciaio (Nippon Steel si apprezza di oltre il 2%). Performance positiva che arriva nonostante dati macroeconomici non certo esaltanti per il Giappone: la produzione industriale in agosto, infatti, è calata dell’1,2% contro la flessione dello 0,5% registrata in luglio e attesa dagli economisti. A Sydney, l’S&P/ASX 200 guadagna lo 0,63% e mette fine a una striscia di tre sedute consecutive in territorio negativo, soprattutto grazie alla spinta del settore minerario. Balzo per il Kospi di Seoul, che si apprezza dell’1,18% dopo che la Bank of Korea ha confermato per il quarto mese consecutivo i tassi d’interesse ai minimi dell’1,50%.

Borsa Usa

A New York i principali indici ieri hanno chiuso la seduta in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,92%, l’S&P 500 lo 0,47% e il Nasdaq Composite lo 0,29%. Prosegue l’espansione dell’economia Usa, sebbene “in misura modesta”. Lo ha affermato la Fed nel Beige Book pubblicato ieri sera, sottolineando come il miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro abbia avuto uno scarso impatto sulla crescita dei salari. La Fed ha inoltre spiegato che la crescita della produzione manifatturiera resta “generalmente fiacca” a causa del rafforzamento del dollaro ma anche dal rallentamento dell’economia cinese. In giornata sono stati diffusi alcuni importanti dati macroeconomici. Le vendite al dettaglio hanno evidenziato nel mese di settembre un incremento dello 0,1% m/m, risultando inferiori alle attese e alla rilevazione precedente entrambe fissate su un incremento dello 0,2%. L’indice escluso il comparto auto è diminuito dello 0,3% su base mensile facendo registrare il peggior risultato da inizio anno. L’indice grezzo dei prezzi alla produzione ha evidenziato, nel mese di settembre, una flessione dello 0,5%, dopo la variazione nulla della rilevazione precedente, risultando inferiore al consensus (-0,2%). Su Base annuale il PPI ha registrato un decremento dell’1,1% (-0,7% il consensus). L’indice core (esclusi energetici ed alimentari) e’ diminuito dello 0,3% su base mensile (consensus +0,1%). Su base annuale, l’indice Core ha fatto segnare un incremento pari allo 0,8%. Le scorte delle imprese sono rimaste invariate nel mese di agosto, in linea con la rilevazione del mese precedente, a fronte di un incremento dello 0,1% atteso dagli analisti. Sul fronte societario Intel +2,37%. Il colosso dei semiconduttori ha pubblicato una trimestrale con cifre in calo. L’utile è diminuito del 6,3% a 3,11 miliardi di dollari mentre i ricavi sono diminuiti dello 0,6% a 14,47 miliardi. L’Eps è tuttavia superiore alle attese. JP Morgan -2,52% dopo la deludente trimestrale. Nel terzo trimestre i ricavi della banca d’affari sono diminuiti del 6,4% a 23,54 miliardi di dollari. L’utile per azione adjusted si è attestato a 1,32 dollari contro gli 1,37 dollari indicati dal consensus. Bank of America +0,71%. Il colosso finanziario ha chiuso il terzo trimestre con un utile di 4,51 miliardi di dollari (0,37 dollari per azione) contro la perdita di 232 milioni dello stesso periodo di un anno prima. I ricavi sono diminuiti a 20,91 miliardi da 21,43 miliardi. TripAdvisor +25,54%. Il sito di recensioni e prenotazioni di hotel ha annunciato una partnership strategica con Priceline per lo sviluppo della piattaforma Instant Booking. Wal-Mart Stores -10,04%. Il Ceo del colosso della distribuzione ha annunciato che il gruppo accuserà un impatto negativo sui ricavi del 2015 a causa del dollaro forte per 15 miliardi di dollari. BlackRock +2,2%. Il gigante dei fondi di investimento ha annunciato risultati del terzo trimestre superiori alle attese. L’utile è diminuito a 843 milioni di dollari (5 dollari per azione) da 917 milioni dello stesso periodo di un anno prima mentre i ricavi sono aumentati del 2,1% a 2,91 miliardi. Gli analisti avevano previsto un Eps di 4,57 dollari su ricavi per 2,82 miliardi. SanDisk +11,22%. Secondo Bloomberg, il produttore di memorie avrebbe deciso di mettersi in vendita.

Europa

Borse europee positive, sugli scudi Montupet e Ubisoft. Giù Burberry e Zalando Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,6%, il Cac40 di Parigi lo 0,5%, il Ftse100 di Londra lo 0,65% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,7%.

Italia

Le indicazioni negative arrivate ieri dai dati macro spingono al ribasso il listino milanese. Dopo il rallentamento maggiore messo a segno – secondo previsioni – dall’inflazione cinese (da +2 a +1,6% a/a ad agosto) e il 43esimo calo consecutivo dei prezzi alla produzione, cattive notizie sono arrivate dalla produzione industriale di Eurolandia, scesa ad agosto di mezzo punto percentuale congiunturale. Sotto le stime anche gli indici statunitensi relativi prezzi alla produzione (-0,5% m/m) e vendite al dettaglio (+0,1%) mentre le scorte delle imprese non hanno fatto registrare variazioni ad agosto. Oggi in apertura STMicroelectronics (+2,8%) prova a riscattarsi dopo le recenti flessioni in scia al recupero di Intel, +2,37% ieri sera a New York. Acquisti su FCA (+2,2%) che approfitta della buona intonazione del comparto. L’indice EURO STOXX Automobiles & Parts guadagna l’1,5% circa. Ieri S&P ha giudicato improbabile l’ipotesi di fusione tra FCA e General Motors prospettata a più riprese da Sergio Marchionne ma sempre rigettata dai vertici di GM. Saras (+9,3%) balza in avanti: da pochi minuti è iniziato il Capital Markets Day 2015, durante il quale verrà presentato il piano industriale 2016-2019. Prosegue il sell-off sul comparto lusso. In avvio di seduta la più penalizzata è Salvatore Ferragamo (-4,1%), seguita da Tod’s (-1,6%), Luxottica (-1,1), Brunello Cucinelli (-1,6%). A penalizzare i titoli del settore è il deprezzamento del dollaro, sui minimi da agosto contro euro, a causa dell’esposizione dei gruppi del comparto sugli USA. Fincantieri (-13,04%, asta di volatilità) crolla dopo che VARD (di cui possiede il 55,63%) ha emesso un profit warning sui risultati del terzo trimestre e sull’intero 2015 a causa delle “difficoltà operative dei cantieri brasiliani del gruppo e unitamente all’attuale difficile contesto politico-economico brasiliano”. Secondo indiscrezioni di stampa Fincantieri potrebbe anche varare un aumento di capitale: a riguardo la Società ha comunicato che “ad oggi nessuna decisione è stata presa e nessun advisor è stato incaricato di studiare tale operazione”.


I dati macro attesi oggi

Giovedì 15 ottobre 2015

EUR Riunione Consiglio Europeo;

ITA Presentazione Legge di stabilità;

06:30 GIA Produzione industriale (finale) ago;

14:30 USA Inflazione set;

14:30 USA Indice Empire State Manufacturing ott;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

16:00 USA Indice Philadelphia Fed ott;

16:30 USA Intervento Bullard (Fed) e Dudley (Fed);

17:00 USA Scorte settimanali petrolio e derivati;

22:30 USA Intervento Mester (Fed).