Gli osservatori scommettono già sul prossimo protagonista del piano di rafforzamento della Fca, Fiat Chrysler Automobiles. Sarà Pomigliano d’Arco? Possibile. Sarà Pratola Serra? Quasi sicuro. Antonio Spera, Gli osservatori scommettono già sul prossimo protagonista del piano di rafforzamento della Fca, Fiat Chrysler Automobiles. Sarà Pomigliano d’Arco? Possibile. Sarà Pratola Serra? Quasi sicuro. Antonio Spera, segretario nazionale della Ugl Metalmeccanici Settore Auto, è convinto che “il sito irpino, che produce motori per le auto della fabbrica lucana, otterrà un vantaggio immediato e diretto dal piano di 1500 assunzioni annunciato dall’ad di Fc, Sergio Marchionne”. Secondo quanto riferisce proprio il manager, che prevede 7 nuovi posti di lavoro nell’indotto per ogni assunzione effettuata da Fca, stabilimenti come quello di Pratola Serra dovrebbero procedere nel medio termine a rinforzare i propri organici con almeno 500 nuove unità. Ma ecco le prime ricadute sulla Campania del piano di rafforzamento produttivo dello stabilimento di Melfi, dove Fca realizza i modelli 500 Xl e Jeep Renegade. Da Pomigliano d’Arco arrivano 200 dipendenti della Fiat per dare manforte nei turni di lavorazione mentre la Tiberina, azienda pomiglianese dell’indotto Fca, richiama al lavoro 91 operai e ne assume altri 10. L’altro effetto diretto si riscontra al porto di Salerno, dove in settimana parte la prima nave cargo con a bordo poco meno di 60 Renegade. Si stima che da qui alla fine del 2015 saranno almeno 100mila le vetture movimentate attraverso il secondo porto della Campania. Effetti diretti dell’investimento Fiat si riscontrano anche presso lo scalo aeroportuale di Salerno. Qui, nei giorni scorsi, la Regione Basilicata investe 2 milioni di euro per acquistare una quota della società di gestione.