Petroliferi in rally dopo l’accordo a sorpresa dell’Opec

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Il punto della mattinata. Il Ftse Italia All-Share segna +1.29%, Ftse All-Share Capped +1.22%, Ftse Mib +1.45%, Ftse Italia Mid Cap +0.33%, Ftse Italia Small Cap +0.42%, Ftse Italia Star +0.37%, Ftse Aim Italia +0.06%. 
Avvio positivo per i bancari. L’indice FTSE Italia Banche segna +1,3%, l’EURO STOXX Banks +1,2%.

Euro in recupero dai minimi di ieri a 1,1180/1,1190. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1225 circa. Obbligazionario eurozona in lieve calo. Il rendimento del Bund decennale sale di 1 bp a -0,12%, anche quello del BTP sale di 1 bp all’1,20% (+2 bp per il Bono a 0,92%). Lo spread è stabile a 132 bp.
Sorprendendo gran parte degli osservatori ieri l’OPEC ha annunciato di avere raggiunto un accordo per limitare la produzione di greggio. Si tratta della prima volta dal 2008 che l’organizzazione dei 14 maggiori produttori di petrolio si accorda sull’imposizione di un tetto all’output. Dunque, balzo in avanti per i titoli del settore petrolifero in scia al greggio, a sua volta in forte rialzo dai minimi di ieri pomeriggio, tocca i massimi dal 9/9. I future novembre segnano ora 49,10 $/barile per il Brent (da 46,29) e 47,00 $/barile per WTI (da 44,37). 
Gran denaro su Saipem (+6,5%), Tenaris (+7,3%), Eni (+4,0%), Saras (+3,1%). 
Buone performance per i titoli industriali. L’indice EURO STOXX Industrials segna +1% circa. A Milano acquisti su FCA (+2,2%), CNH Industrial (+2,1%), Trevi Finanziaria Industriale (+5,1%), Maire Tecnimont (+4,1%), Piaggio&C (+2,2%).

Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in forte rialzo dopo l’accordo dell’Opec sul taglio della produzione di petrolio. Il Dax30 di Francoforte guadagna l’1,1%, il Cac40 di Parigi l’1,4%, il Ftse100 di Londra l’1,2% e l’Ibex35 di Madrid l’1,25%. In Spagna a settembre le vendite al dettaglio sono aumentante del 3,4% rispetto allo stesso periodo del 2015, risultando inferiori alla lettura precedente fissata al +4,9%.

La stima preliminare dell’inflazione (indice dei prezzi al consumo armonizzato HICP) ha mostrato una crescita dello 0,3% su base annua dopo un calo dello 0,1% ad agosto. La rilevazione odierna è superiore alle attese (+0,1%). Sul fronte societario forti acquisti sul comparto energetico.

Le chiusure delle sedute precedenti. Il Nikkei 225 ha segnato un progresso dell’1,39%. A Seoul il Kospi ha guadagnato lo 0,74%. L’Hang Seng di Hong Kong ha invertito la tendenza assestandosi sulla parità e virando anche in negativo seppure marginalmente (mentre continua a muoversi su un guadagno di circa lo 0,50% l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). A Sydney è sempre l’oro nero invece a tenere banco (Bhp Billiton guadagna circa il 5% mentre titoli petroliferi come Santos e Oil Search hanno toccato progressi intorno all’8%) e l’S&P ASX 200 si è apprezzato dell’1,09% in chiusura di seduta.

Ieri a Wall Street S&P 500 ha chiuso con +0,53%, Nasdaq Composite +0,24%, Dow Jones Industrial +0,61%.

Borse asiatiche

Nonostante la decisione a sorpresa dell’Organization of the Petroleum Exporting Countries (Opec, l’organizzazione dei 14 maggiori produttori di petrolio con riserve provate superiori al 70% del totale mondiale), che ha annunciato mercoledì di avere raggiunto un accordo per limitare la produzione di greggio (per la prima volta dal 2008), continui a sollevare lo scetticismo di gran parte degli osservatori, alla riapertura i mercati asiatici hanno beneficiato del rally del prezzo del petrolio (apprezzatosi di quasi il 6% nella seduta precedente), che ha sostenuto i corsi dei titoli del settore nella regione. A metà seduta l’indice Msci Asia-Pacific (Giappone escluso) guadagnava quasi l’1% anche se alcune piazze, in particolare quella di Hong Kong, avevano eroso gran parte del progresso iniziale.

Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre principali valute, è in modesto progresso dopo avere chiuso mercoledì ai minimi delle ultime due settimane. Lo yen, d’altra parte, si deprezza di circa lo 0,70% sulla valuta americana, segnando la maggiore perdita tra le principali monete. E questa è sempre una buona notizia per Tokyo. A fine seduta il Nikkei 225 ha segnato un progresso dell’1,39% (più limitato il guadagno dell’indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,94%). Sul fronte macroeconomico, secondo quanto comunicato dal ministero giapponese di Economia, Commercio e Industria, le vendite retail sono calate su base annuale in agosto del 2,1% contro lo 0,2% di declino di luglio (e quello dell’1,4% in giugno) e l’1,7% di flessione attesa dagli economisti. Si tratta del sesto mese consecutivo di contrazione. 
A Seoul il Kospi ha guadagnato lo 0,74% al termine degli scambi.

In positivo, ma con incrementi più limitati, la giornata dei mercati cinesi. A circa un’ora dalla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano lo 0,30-0,40% mentre è superiore al mezzo punto percentuale l’apprezzamento dello Shenzhen Composite. L’Hang Seng di Hong Kong ha invertito la tendenza assestandosi sulla parità e virando anche in negativo seppure marginalmente (mentre continua a muoversi su un guadagno di circa lo 0,50% l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China). A Sydney è sempre l’oro nero invece a tenere banco (Bhp Billiton guadagna circa il 5% mentre titoli petroliferi come Santos e Oil Search hanno toccato progressi intorno all’8%) e l’S&P ASX 200 si è apprezzato dell’1,09% in chiusura di seduta.

Borsa Usa

La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo grazie all’accordo sul taglio della produzione di petrolio. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,61%, l’S&P 500 lo 0,53% e il Nasdaq Composite lo 0,24%. Sorprendendo gran parte degli osservatori l’Opec ha annunciato di avere raggiunto un accordo per limitare la produzione di greggio. Si tratta della prima volta dal 2008 che l’organizzazione dei 14 maggiori produttori di petrolio si accorda sull’imposizione di un tetto all’output. Dopo la notizia, i corsi del greggio hanno accelerato al rialzo chiudendo a +5,33% a 47,05 dollari al barile.

A luglio gli ordini di beni durevoli hanno fatto registrare una variazione nulla su base mensile dopo l’incremento del 3,6% rilevato ad agosto, rivisto da +4,4%. L’indice “core” è diminuito dello 0,4% su base mensile, dal +1,1% della rilevazione precedente. Gli ordini esclusi i mezzi per la difesa sono diminuiti dell’1% su base mensile.

Sul fronte societario molto forte il comparto energetico. Il numero uno del settore, ExxonMobil, ha guadagnato il 4,44%.

I dati macro attesi oggi

Giovedì 29 Settembre 2016

01:50 GIA Vendite al dettaglio ago;

08:35 GIA Intervento Kuroda (governatore BoJ);

09:00 SPA Inflazione preliminare set;

09:00 SPA Vendite al dettaglio ago;

09:55 GER Variazione n° disoccupati set;

09:55 GER Tasso di disoccupazione set;

10:30 GB Indice credito al consumo ago;

11:00 EUR Indice fiducia economica set;

11:00 EUR Indice fiducia industria set;

11:00 EUR Indice fiducia servizi set;

11:00 EUR Indice fiducia consumatori finale set;

14:00 GER Inflazione preliminare set;

14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione;

14:30 USA PIL finale trim2;

14:30 USA Bilancia commerciale preliminare ago;

16:00 USA Intervento Powell (FOMC, Fed);

16:00 USA Indice Pending Home Sales (mercato immobiliare residenziale) ago;

22:00 USA Intervento Yellen (presidente Fed) su sistema bancario.