Permessi troppo lenti
Missione anti burocrati

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La mossa a sorpresa, qualcuno la definisce extrema ratio, arriva mentre a Bruxelles si gioca una delicata partita diplomatica per salvare i fondi destinati al porto La mossa a sorpresa, qualcuno la definisce extrema ratio, arriva mentre a Bruxelles si gioca una delicata partita diplomatica per salvare i fondi destinati al porto di Napoli. Francesco Karrer, l’attuale commissario dell’Autorità che amministra lo scalo, va in missione a Roma, al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, per scavalcare i burocrati e velocizzare le operazioni di rilascio dei permessi per cantieri e lavori. In pericolo, stando ai calcoli che circolano in queste settimane, ci sono circa 100 dei 154 milioni di euro investiti dall’Unione Europea per finanziare gli interventi di ammodernamento e rilancio del principale porto del Sud Italia. Se a Bruxelles il Governo non riesce a far spostare i soldi su una nuova programmazione scatta la procedura di disimpegno, i fondi tornano a Bruxelles e i tempi per vedersi assegnare nuove risorse si allungano a dismisura. Come se non bastassero già le farraginose procedure della burocrazia italiana, che per autorizzare l’avvio del dragaggio dei fondali a Napoli, un’opera determinante per il futuro economico dell’approdo, fanno passare un anno di tempo. Troppo sia per Karrer che per le imprese. Il commissario è in costante contatto con i membri del comitato portuale del ministero e con lo stesso titolare del dicastero, Maurizio Lupi. A loro si chiede di intervenire presso il ministero dell’Ambiente e velocizzare una pratica avviata a ottobre 2014 e ancora lontana dall’essere conclusa. Tutto ruota, infatti, intorno alla cassa di colmata o più semplicemente il materiale di risulta degli scavi che saranno effettuati nel corso delle opere di dragaggio. Il ministero di via Colombo chiede che questa sorta di base sia impermeabile e rispondente a specifici dettagli tecnici. L’Autorità Portuale di Napoli, invece, ritiene che le disposizioni impartite siano troppo stringenti e poco conciliabili con l’esigenza di dover concludere l’opera in tempi brevi. Se nulla cambia il via libera del ministero dell’Ambiente arriva prima dell’estate, il commissario (ma può darsi ci sia già un nuovo presidente per quella data, nda) bandisce la gara d’appalto non più tardi di luglio e i lavori iniziano a novembre. Vale a dire un anno e un mese dopo la prima autorizzazione. La missione romana di Karrer, tra l’altro, è l’ultimo atto da commissario del porto. A breve, infatti, subito dopo l’entrata in vigore della riforma del sistema portuale (“partiamo a fine febbraio”, dice Lupi proprio nelle ultime ore), Napoli avrà un nuovo presidente dell’Authority e tutto lascia pensare che il nome scelto sarà quello di Riccardo Villari. Ma le sorprese, da queste parti, non finiscono mai.