Periferie, per il restyling di San Giovanni a Teduccio vince un progetto sul Parco Acquatico

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E’ firmato dagli architetti Matteo Puglisi, Nicola Di Costanzo, Marta Zanardi, Simone Venditti il progetto di riqualificazione del litorale di San Giovanni a Teduccio (area Napoli Est), che vince il concorso di idee indetto dal ministero dei Beni Culturali. Per ora i vincitori ottengono un premio di 10mila euro ma il loro progetto potrebbe presto essere finanziato e vedere così la luce. Costo stimato degli interventi, secondo la relazione dei professionisti, 39 milioni di euro.

Il progetto
Ecco lo stralcio della relazione che illustra il piano di opere. “L’intento principale è quello di recuperare la relazione tra la città e il mare, instaurando un senso di permeabilità diffusa nel contesto litoraneo e dandone una maggiore riconoscibilità sia dal lato urbano che dal lato marino. È proprio entro questo principio ordinatore che si è sviluppata l’idea progettuale: lo spazio pubblico attualmente frammentato in ambiti indipendenti e privi di connessioni, viene trattato come sintesi tra le due realtà. L’apertura di quest’ultimo verso il mare è stata pensata in due punti strategici, enfatizzando due aree preesistenti già una con una forte connotazione spaziale pubblica, implementando, quindi, le relazioni trasversali sull’asse lineare costiero: l’estensione della Piazza Giambattista Pacichelli a nord e slargo di Vico I Marina a Due Palazzi a sud. Il calibro di tale intervento urbanistico è necessario per permettere il recupero del rapporto tra il quartiere e la costa con una flessione diretta dello spazio pubblico verso il litorale. Attraverso le due finestre urbane sul
mare, sottostante il rilevato della ferrovia, si riafferma l’imprescindibilità dell’accessibilità fisica e visiva dello spazio pubblico. Si è ipotizzato poi un sistema flessibile che ridisegna una passeggiata lungomare, con un’unica azione, una linea, che attraversa e collega i tre lotti. Il tema della passeggiata viene interpretato come elemento unificante, che attraverso azioni progettuali leggere legate principalmente al disegno del suo andamento, mira alla ricucitura dei sistemi esistenti di spazio pubblico e alla creazione di nuove situazioni spaziali. Il nuovo asse si instrada seguendo la direzione principale della costa, ma si adatta sia altimetricamente, sia morfologicamente, seguendo le giaciture dei nuovi luoghi catalizzatori di collettività, impostati sull’esigenza di valorizzare il lascito dell’archeologia industriale del luogo. Il suo disegno, che ricalca per il tratto a sud quello esistente, assume puntualmente una morfologia diversa creando spazi in successione, costituiti da una serie di piattaforme in legno. Il bordo che definisce la passeggiata è un dispositivo di interazione col fronte marino che si adatta alla morfologia dell’ambito che percorre, si trasforma da seduta a piattaforma, da bordo ad accesso, da soglia a slargo,
formando una superficie urbana invitante che incoraggia l’utente a sperimentare una relazione più diretta con il mare. La linea della passeggiata si fa strada sulla piattaforma dell’ex depuratore e, con l’obiettivo di un recupero ambientale di quest’ultima, ci si è indirizzati verso un duplice intervento di mix funzionale ad alta attrattività: la riproposizione sul fronte costiero dell’ambito balneare con un sistema di fitodepurazione dell’acqua marina e la riconversione delle retrostanti vasche di depurazione, con un programma di sviluppo per un Polo Acquatico e Culturale, valorizzando l’aspetto iconico del luogo. Il limite della piattaforma ora segue la linea di costa in maniera più armonica, creando un dislivello che permette di avere una configurazione non solo spaziale, ma anche funzionale: l’ex spazio industriale accoglie nuovi rituali quotidiani della vita cittadina di socialità. La mobilità lenta fino ad ora compressa, trova nuovi sedimi e visioni lungo tutta la fascia litoranea, forte della presenza dei due riconoscibili sbocchi sul mare in continuità con gli altri poli attrattivi preesistenti sulla costa est di Napoli, come il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa. Il tratto di passeggiata a sud è caratterizzato da un sistema di portali con modulo costante, una struttura leggera di facile realizzazione che si innesta sull’attuale muro di confine della ferrovia. La ripetizione di un modulo base, oltre ad inquadrare uno scorcio prospettico che non interrompe la visuale sul mare, sottolinea il percorso dedicato a pedoni e ciclisti e si presta ad accogliere un sistema di pannelli fotovoltaici alternati alla vegetazione rampicante. L’inserimento della vegetazione come elemento integrante la qualità spaziale urbana svolge sia un ruolo di mitigazione dalla presenza della ferrovia sia la funzione di dispositivi ombreggianti lungo l’ambito pedonale”.

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