Il punto. Borsa italiana in ascesa: il Ftse Mib segna +1,04%, il Ftse Italia All-Share +0,99%, il Ftse Italia Mid Cap +0,69%, il Ftse Italia Star +0,58%.
Mercati azionari europei in netto progresso: DAX +1,4%, CAC 40 +1,3%, FTSE 100 +0,4%, IBEX 35 +0,9%.
Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,4 per cento circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 -0,22%, Nasdaq Composite -0,15%, Dow Jones Industrial -0,14%.
Leggero rialzo a Tokyo con il Nikkei 225 a +0,58%. In verde le borse cinesi: a Shanghai l’indice CSI 300 termina a +0,92%, a Hong Kong l’Hang Seng a +0,36%. Euro stabile contro dollaro. EUR/USD al momento oscilla in area 1,0980, poco sotto il massimo dal 16 dicembre toccato ieri a fine mattinata a 1,0993.
Inizio seduta debole per i future obbligazionari eurozona. Sotto pressione il Bund future che segna -0,18% a 158,51 punti. Il BTP future cede lo 0,01% a 137,50 punti.
Borse asiatiche
Avviandosi alla chiusura le Borse dell’Asia hanno virato in territorio positivo, stamane, invertendo una partenza negativa legata ai corsi del petrolio, che lunedì erano tornati a perdere significativamente, trascinando al ribasso i titoli del settore energetico a Wall Street (gli indici Usa avevano segnato moderate perdite al termine della seduta).
La frenata del greggio era stata la causa principale anche della partenza negativa dei mercati dell’Asia ma, una volta che i corsi del petrolio si sono stabilizzati sui mercati della regione, i listini hanno invertito la tendenza.
Dopo le perdite in overnight anche l’oro si è stabilizzato, scambiando in progresso di circa mezzo punto percentuale, in linea con i corsi del greggio.
Le principali valute hanno moderatamente recuperato terreno nei confronti del dollaro Usa mentre lo yuan ha toccato temporaneamente i livelli più bassi sulla divisa Usa in quattro anni e mezzo.
L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, guadagna marginalmente e avviandosi verso un declino del 12% nell’intero 2015.A Tokyo, il Nikkei 225 ha chiuso in progresso dello 0,58% invertendo il trend negativo iniziale causato dalle perdite soprattutto dei titoli industriali e delle materie prime.
Da segnalare il progresso del 2,70% del titolo Toshiba (da inizio anno il titolo si è comunque deprezzato di quasi il 55%), dopo che la conglomerata nipponica ha comunicato l’intenzione di chiedere una nuova linea di credito da 300 miliardi di yen (2,27 miliardi di euro) entro la fine di gennaio per finanziare la significativa ristrutturazione resasi necessaria anche in relazione allo scandalo contabile che aveva portato in maggio al rinvio della presentazione del bilancio 2015 (esercizio chiusosi il 31 marzo scorso) e in luglio alle dimissioni del chief executive Hisao Tanaka e di altri sette dei 16 membri del board.
A Seoul, il Kospi ha segnato un progresso dello 0,11% in chiusura degli scambi. Alla riapertura dell’ottava (lunedì Sydney era rimasta chiusa per la celebrazione del Proclamation Day), l’S&P/ASX 200 segna un progresso dell’1,15% nonostante il declino dei titoli energetici (il settore si è deprezzato di oltre l’8% questo mese).
In Cina, dopo la peggiore perdita di dicembre segnata lunedì, tutti i mercati sono in territorio positivo. Shanghai Composite, Shanghai Shenzhen Csi 300 e Shenzhen Composite (che nella seduta precedente avevano segnato perdite del 2-3%) viaggiano intorno a guadagni di poco inferiori all’1% avvicinandosi alla chiusura.
Performance simile a Hong Kong per l’Hang Seng China Enterprises Index (sottoindice di riferimento per la Corporate China sulla piazza dell’ex colonia britannica), mentre l’indice principale Hang Seng limita il suo progresso intorno allo 0,30%.
Borsa Usa
A New York, ieri i principali indici hanno chiuso la prima seduta della settimana in leggero ribasso a causa del netto calo del prezzo del petrolio. Il Dow Jones ha perso lo 0,14%, l’S&P 500 lo 0,22% e il Nasdaq Composite lo 0,15%. Il greggio (Wti) ha lasciato sul terreno il 3,39% a 36,81 dollari al barile. La seduta è stata caratterizzata da bassi volumi e dall’assenza di dati macroeconomici rilevanti. Sul fronte societario, dunque, male il comparto energetico (Exxon Mobil -0,72%, Chevron -1,81%) e quello minerario (Barrick Gold -3,64%, Goldcorp -3,04%).
Tra i singoli titoli Valeant -10,48%. Il gruppo farmaceutico in un comunicato ha informato che Michael Pearson, Ceo della società, è ricoverato in ospedale per una polmonite.
Walt Disney +1,29%. Star Wars the Force Awakens, settimo capitolo della saga di Guerre stellari, ha superato il miliardo di dollari d’incasso e più velocemente di qualsiasi altro film nella storia. Chimerix -81,39%. Il farmaco sperimentale brincidofovir, un trattamento orale contro l’infezione da Citomegalovirus, non ha raggiunto gli obiettivi negli studi clinici.
Fitbit +3,01%. Secondo StreetInsider.com, l’applicazione del produttore di braccialetti per il fitness è stato il più scaricato su App Store nel giorno di Natale.
Iconix Brand Group -23,89%. La società che controlla marchi come Badgley Mischka, Joe Boxer e Sharper Image è finita nel mirino della Sec per alcune presunte irregolarità contabili.
Apple -1,12%. Le vendite di iPhone l’anno prossimo potrebbero registrare il primo calo della storia.
Europa
Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,9%, il Cac40 di Parigi l’1%, il Ftse100 di Londra (ieri chiusa per festività) lo 0,1% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,6%.
In Spagna a novembre le vendite al dettaglio sono aumentante del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2014, al di sotto del consensus fissato al +4,6%.
Nel mese di ottobre le vendite al dettaglio erano risultate in crescita del 6% a/a. Sul fronte societario male i minerari.
Tra i singoli titoli Deutsche Bank +1%. L’istituto di credito tedesco ha annunciato la cessione del 20% della banca cinese Hua Xia Bank a PICC Property and Casualty Co per un importo compreso tra 3,2 e 3,7 miliardi di euro.
Italia
Ieri Piazza Affari ha chiuso in moderato ribasso la prima seduta dell’ultima settimana dell’anno, caratterizzata da scarsi volumi complici il clima festivo e la chiusura della Borsa di Londra. Il nuovo scivolone delle quotazioni del petrolio si è fatto sentire sul comparto oil di Piazza Affari: Eni ha ceduto lo 0,85% a 13,84 euro, Saipem l’1,09% a 7,685 euro, Tenaris l’1,77% a 11,07 euro.
La notizia del giorno, tuttavia, è la caduta del rublo, che ha aggiornato i nuovi minimi dell’anno nei confronti del dollaro Usa.
L’indice Ftse Mib, dopo una mattinata trascorsa senza scossoni intorno alla linea della parità, ha accelerato al ribasso a metà giornata toccando un minimo intraday a 21.326 punti per poi ridurre le perdite nel finale di seduta. Al termine degli scambi l’indice Ftse Mib ha lasciato sul parterre circa lo 0,25% in area 21.400 punti.
Seduta tranquilla sul mercato secondario con lo spread Btp-Bund che ha viaggiato in area 102-103 punti base.
Positiva Mps (+0,80% a 1,257 euro) dopo aver siglato un contratto di cessione di un portafoglio di crediti in sofferenza a Epicuro SPV, veicolo di cartolarizzazione finanziato da società riconducibili a Deutsche Bank. Il portafoglio è composto da circa 18.000 posizioni per un valore contabile lordo di circa 1 miliardo di euro, che diventano 1,7 miliardi se si includono gli interessi di mora maturati e altri addebiti che vengono ceduti insieme al capitale.
Tra le banche ben comprata Popolare di Milano che ha guadagnato l’1,76% a 0,92 euro, mentre le vendite hanno prevalso su Intesa SanPaolo (-0,19% a 3,084 euro) e Unicredit (-0,58% a 5,13 euro).
CNH Industrial (-0,84% a 6,425 euro) ha virato in negativo nel pomeriggio dopo una mattinata tonica in scia alla notizia riportata questa mattina da La Stampa che ricorda la gara vinta da Iveco, controllata proprio da CNH, e Bae Systems per equipaggiare il corpo dei Marines con mezzi blindati anfibi.
I dati macro attesi oggi
Martedì 29 dicembre 2015
09:00 SPA Vendite al dettaglio nov;
10:00 ITA Indice fiducia consumatori dic;
10:00 ITA indice fiducia imprese dic;
14:30 USA Bilancia commerciale beni (prelim.) nov;
15:00 USA Indice S&P-Case/Shiller (prezzi abitazioni) ott;
16:00 USA Indice fiducia consumatori (Conference Board) dic.