Per i giovani campani
ponte con l’Azerbaigian

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A cura di Bruno Russo L’Azerbaigian si prepara a ospitare (a giugno) i Giochi Europei 2015, un’opportunità per mettere a confronto imprese locali ed europee e per A cura di Bruno Russo L’Azerbaigian si prepara a ospitare (a giugno) i Giochi Europei 2015, un’opportunità per mettere a confronto imprese locali ed europee e per accrescere il circuito dell’internazionalizzazione. Baku, la città che ospiterà i giochi, è gemellata da 43 anni con Napoli (alla quale assomiglia per lo stupendo golfo sul qale si affaccia). Lo stadio Olimpico è stato realizzato dalla Socar, società che controlla anche il 20% della produzione petrolifera nazionale. E proprio la Socar ha di recente organizzato un incontro a Baku per presentare il progetto del nuovo polo petrolchimico di Alat: per il quale saranno costruiti impianti fino al 2023 (tra le aziende italiane in corsa Saipem e Technip). Il Console in Italia dell’Azerbaijan Nasir Mammadov spiega che l’Azerbaijan ha il problema di “collocare le sue specifiche competenze in un contesto internazionale”. “I rapporti con gli imprenditori italiani, e campani in particolare – aggiunge Mammadov – non si limitano al settore petrolifero ed energetico ma si estendono all’agroalimentare, a turismo, all’arte e al tessile”. L’Azerbaijan è denominato ‘land of fire’ per la ricchezza del sottosuolo. E’una realtà in crescita che collabora commercialmente con 150 Paesi: l’Italia è la prima per scambi, con una convenzione per le doppie imposizioni fiscali. Lo sviluppo azero si basa sulla sua prima risorsa, il petrolio: i cui ingenti profitti sono stati investiti in numerosi settori. La presenza delle aziende italiane e campane è storicamente forte nel comparto moda (a Baku è italiano il 90 per cento dei negozi monomarca) e numerose sono le joint venture tra nostre aziende e gruppi di importatori; e nell’agroalimentare. Come si evince dal libro “Azerbaigian , uno studio giuridico ed economico; opportunità di investimento e sviluppo” di Francesco Cossu, commercialista e docente dell’Università Pegaso; o dal recente incontro “ I giovani e le carriere internazionali “, svoltosi nell’Aula delle Lauree G. De Rosa dell’Università di Salerno, alla presenza del Console Mammadov. Da ultimo è stata anche istituita l’Associazione Giovanile Italia Azerbaigian ( Agia ), il cui obiettivo è promuovere un rapporto di scambio interculturale per favorire il dialogo, la formazione e la crescita comune. “Un ponte tra la gioventù azerbaigiana e quella italiana – lo ha definito Mammadov – che gli studenti campani dovrebbero utilizzare da subito” anche perché, ha aggiunto Manuela Sessa, presidente di Agia “occorre partire non per fuggire, ma per fare esperienze pratiche che aiutino ad acquisire competenze che un domani potranno essere utili al nostro Paese”.