Pensioni, in arrivo le rivalutazioni per recuperare l’inflazione del 2021. Anticipo il 1° novembre

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“Con l’arrivo dell’autunno, puntualmente si torna a parlare di rivalutazione delle pensioni. Un tema di particolare interesse visto il vorticoso aumento del costo della vita. Non per niente proprio sulle Pensioni ci sono importanti novità. Grazie a quanto stabilito dal Decreto Aiuti bis, approvato dal Consiglio dei ministri il 4 agosto, è prevista un’ulteriore misura di sostegno per permettere ai pensionati di contrastare l’impennata dell’inflazione e il rincaro delle bollette energetiche. In cosa consiste? L’articolo 21 del Decreto Aiuti bis prevede i seguenti due interventi: rivalutazione dello 0,2% (risultato della differenza tra l’1,7% di inflazione stimata e l’1,9% di quella effettiva) per tutti i pensionati a recupero dell’inflazione del 2021 con anticipo al 1° novembre 2022; corresponsione per le mensilità di ottobre, novembre, dicembre e tredicesima di un incremento della pensione del 2% per i pensionati che percepiscono un assegno di importo massimo pari a 2.692 euro ovvero 35 mila euro l’anno”. E’ quanto si legge in una nota Inps. “Dal mese di gennaio 2023 scatterà la rivalutazione per tutte le pensioni, calcolata sui dati provvisori dell’inflazione 2022 che attualmente è in forte crescita”, prosegue l’Istituto. “I trattamenti pensionistici erogati dall’Inps vengono sottoposti annualmente -continua la nota- a una revisione degli importi in modo che risultino più adeguati al costo della vita. Questa revisione è detta perequazione ed ha l’obiettivo di proteggere il potere d’acquisto delle pensioni rispetto all’aumento del tasso di inflazione. La perequazione viene applicata a tutte le tipologie di trattamento pensionistico erogate dalla previdenza pubblica, indipendentemente dall’essere integrate al trattamento minimo. Solitamente la perequazione viene applicata nel mese di gennaio di ogni anno sulla base degli incrementi dell’indice annuo dei prezzi al consumo accertati dall’Istat. Ad esempio, per l’anno in corso la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione delle pensioni è pari all’1,7% dal 1 gennaio 2022”, spiega ancora l’Inps.
“Ricordiamo però che -spiega l’Inps- la rivalutazione delle pensioni non può superare un certo limite per evitare di rappresentare un costo eccessivo per lo Stato e per questo oltre una certa soglia viene applicata in maniera parziale. Aumenti: di quanto saranno e a chi spettano? Con le nuove misure previste dal Governo gli assegni pensionistici aumenteranno in misura differente a seconda dei diversi scaglioni di reddito”. “Nel dettaglio, il calcolo viene effettuato sulla base delle percentuali di perequazione previste per la rivalutazione delle pensioni secondo i seguenti criteri: il 100% dell’indice di rivalutazione per le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo. In questo caso l’incremento sarà del 2% più il conguaglio; il 90% dell’indice di rivalutazione per le pensioni comprese tra 4 e 5 volte il trattamento minimo; il 75% dell’indice di rivalutazione per le pensioni oltre 5 volte il trattamento minimo”, prosegue la nota dell’Istituto. “Gli aumenti previsti saranno al massimo di 52,44 euro al mese per quanto riguarda l’anticipo del 2% sulla rivalutazione di gennaio 2023. Ad essere interessati dalla rivalutazione anticipata delle pensioni sono circa 16 milioni di cittadini ovvero tutti coloro che percepiscono: trattamento pensionistico erogato da previdenza pubblica, gestione da lavoro autonomo, gestione sostitutiva, esonerativa, esclusiva, integrativa; pensione diretta, indiretta, di reversibilità”, prosegue la nota.
Secondo l’Inps “le modifiche introdotte dal Decreto Aiuti bis prefigurano un ulteriore forma di sostegno economico per i pensionati. Per aiutare i propri utenti a fare chiarezza sulle nuove misure e su come cambiano gli assegni pensionistici, Inps mette a disposizione una serie di strumenti digitali facilmente accessibili. Tra questi ricordiamo la possibilità di consultare online il cedolino della pensione. Il servizio permette di verificare in tempo reale l’importo dei pagamenti delle prestazioni pensionistiche liquidate dall’Istituto ogni mese e quali sono le voci e le ragioni per le quali tale importo può variare. Dunque, in tema di rivalutazione anticipata della pensione, sarà possibile controllare il proprio cedolino e i relativi aumenti previsti dalla nuova normativa”, continua la nota dell’Istituto. “Disponibile anche da dispositivi mobili, il servizio a cui si accede dal sito inps.it tramite autenticazione con Spid, CIE o CNS, permette di consultare -spiega l’Inps- diverse utili funzioni tra cui la visualizzazione del cedolino e il confronto tra diversi cedolini, in modo da avere sempre sotto controllo gli importi degli assegni mensili e la propria situazione pensionistica”. “Non solo. In ottica di rendere sempre più accessibili, moderni e inclusivi i servizi per gli utenti sono disponibili le nuove funzionalità dell’App IO, la piattaforma unica per i servizi delle pubbliche amministrazioni, tra cui le notifiche per le disposizioni di pagamento di prestazioni pensionistiche”, conclude la nota dell’Inps.