Pegaso, un incubatore di futuro con il genio della rete

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Ad avere un successo planetario è, finemente, anche una start up di un italiano. Classe ’72, nato a Manfredonia da genitori casertani, Agostino Sibillo esprime un’intelligenza fuori dal comune che non a caso ha saputo farsi strada, eccome, in quello che rimane il più competitivo e florido dei mercati dell’innovazione globale, quello americano.

Autore di 62 brevetti dati in licenza al 95 per cento delle società informatiche di tutto il mondo e considerato dalle principali riviste di settore tra i 100 inventori più influenti del 21 secolo, Sibillo ha illustrato la sua ultima creatura qualche giorno fa alla Pegaso. Si chiama Spychatter e permette di “nascondere” all’interno della rete dati o informazioni spostandoli su una mappa del mondo senza che alcuno possa intercettarli. Dai calcoli fatti, se qualcuno decidesse di sondare la mappa fino a recuperare i dati impiegherebbe 862 anni di tentativi. Oltre che a presentare Spychatter, Sibillo è venuto a Napoli anche e soprattutto ad avviare la sua collaborazione con Pegaso su progetti di ricerca e d’impresa fortemente proiettati sul futuro. Il modello, tanto per intenderci, è quello della Singularity University sostenuta, tra gli altri, dal fondatore di Google Larry Page.

Sono questi gli esempi di cui hanno bisogno i giovani startupper italiani. Di questo coraggio, di questa capacità progettuale e realizzativa al fine di smetterla con le retoriche dell’innovazione per cominciare finalmente a praticarla insieme a chi, nei fatti, ha dimostrato di saperne tracciare le traiettorie. Proprio per questo sarà Sibillo a seguire i progetti nati in seno alle startup del “vivaio” dell’Università Pegaso attraverso il suo incubatore Lab46. Ah, anche l’incubatore è una novità, per ora posso solo dire che verrà inaugurato il prossimo autunno. A presto i dettagli: stay tuned.