Peccato, mi piaceva tanto

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Il primo giornale che leggo appena sveglio è La Stampa. Il primo articolo il Buongiorno di Gramellini, sempre umano, piacevole, divertente, riflessivo, saggio. Prima di diventare televisivo, mi mostrava la società, come dovrebbe essere. Fino a qualche giorno fa, quando si è intromesso nel Caso Matei, questa volta assiso a giudice. La povera donna gioiva della scarcerazione, dopo nove anni di detenzione, e ne faceva partecipi tutti su FB. Posso capire, non giustificare, i genitori della vittima che auspicano la pena di morte. Ma non Gramellini, adesso diventato, lui, come la società. L’ha voluta di nuovo in prigione, per mancanza di sensibilità. Lo hanno ascoltato e rimessa dentro. Non voleva certo uccidere con l’ombrello la ragazza con cui bisticciò all’uscita della metro. Le avevano concesso la libertà vigilata per premiare il suo comportamento in carcere, ma soprattutto per rimediare a una sentenza esagerata (16 anni per omicidio preterintenzionale). Nessuno l’aveva avvertita di non dover gioire della libertà, per non turbare il legittimo dolore di altri. Ora è come avere subìto un’altra condanna, altrettanto esagerata.

Brava, Signora Merkel !

Così si rispetta la Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo? Così si difende la libertà di satira e la democrazia? Basta un minimo interesse per inchinarsi a chi imbavaglia la stampa, imprigiona giornalisti e fa anche di peggio. Erdogan ha chiesto al governo tedesco di processare – per oltraggio a un capo di stato straniero – un comico che lo ha dileggiato in TV. È stato subito accontentato. Il turco, per la verità, è stato più umano della cancelliera nel non chiedere l’estradizione dell’artista. Gliel’avrebbero concessa. Questo è il modello europeo che dovremmo emulare. Questi i leader che pretendono di guidare una federazione, infatti, in dissesto. Adesso gli elettori dovrebbero punirla, il Consiglio d’Europa metterla sotto accusa, gli altri stati biasimarla. Invece, non succederà nulla. Come sempre, si volteranno tutti dall’altra parte. Perché ognuno ha la propria Volkswagen da nascondere. Mentre noi, considerati gli ultimi della classe, osiamo contestare l’Egitto perché anche le dittature sappiano che non possono coinvolgere impunemente la dignità dell’Italia né scalfire la vita degli italiani.

Destra addio! L’alternativa alla sinistra è il M5S

Non si presentano divisi perché litigano. È che sono proprio diversi tra loro. Tante correnti si qualificano di destra, ma nessuna lo è davvero. Ecco perché non possono mettersi d’accordo. C’è quella federale delle ruspe, l’intollerante, la nostalgica, quella del business senza ideali, quella dei nuovi ricchi, quella che…. purché si vinca. C’è persino la destra che cerca di evolversi ma senza ricambio, con la stessa zavorra di una tempo. È scomparsa la destra sociale, per mancanza di elettori. Oggi chi vota a destra vuole chiudere le frontiere, cacciare i nomadi, respingere i profughi, sopprimere la sinistra, ghettizzare i poveri. Il dittatore metteva ordine e tutti erano costretti a ubbidire e fingersi contenti. Cinquant’anni dopo comparve la sua caricatura, ormai squalificata. Oggi ci sono imitatori, controfigure e sosia, molti clown. Tutti in cerca di occupazione e applausi, arroganti e ambiziosi, ignoranti e razzisti. Soprattutto senza idee né attributi. Qualcuno si illude che prima o poi arrivi il messia. Purtroppo l’opposizione ormai è Grillo.

La pura razza padana cresce

Bravo, Salvini, che sporca tutti coloro che addita. Era rimasto indenne il Quirinale. Perché non inzozzarlo? Adesso, ci sentiamo tutti migliori, noi ignoranti che rubiamo, che timbriamo il cartellino in mutande, che evadiamo le tasse. L’analfabetismo funzionale è in aumento. Il 72% degli italiani sa leggere e scrivere, ma non capisce ciò che legge. Ormai, lei, che non capisce ciò che ascolta, è a capo di una maggioranza assoluta, che anela un leader ovviamente ignorante. Continui a sporcare anche chi è pulito, applauda chi uccide alle spalle il ladro che fugge. Disprezzi l’Europa e la pace che la sua moneta ci regala da 70 anni. Ci voleva in Italia chi istigasse all’odio razziale e auspicasse la guerra col mondo islamico. Così, diventeremo una grande potenza. Adesso, però, non adeschi il sud. Non corrompa anche loro, poveretti. Sono brava gente. È vero che è una riserva inesauribile di voti, soprattutto per i ciarlatani. Ma hanno già tanti problemi. Ci manca solo lei, che, per di più, li disprezza. Piuttosto, perché non insegue a Panama i suoi amici Le Pen?

La guerra è finita ma si continua a combattere

Nell’interminabile e ormai incomprensibile guerra fredda, russi e americani ricordano pateticamente quei due disertori giapponesi che vissero nascosti per dieci anni nella giungla, credendo che il conflitto mondiale continuasse. Non si rendono conto che sono trascorsi 26 anni dalla caduta del Muro di Berlino, che l’URSS non c’è più, come pure il Patto di Varsavia. Ma ognuno si crede ancora in lotta per la conquista di una supremazia di cui non si conosce l’oggetto né il territorio. Nessuno osa fargli notare il ridicolo del loro dissidio. Perché la pace induce alla riflessione e alla crescita, soprattutto all’eliminazione dei pericoli. Invece, quando si combatte c’è posto anche per i mediocri. Intanto, il vero nemico si rafforza e si fa più minaccioso. A parte l’ISIS, che, però, è un problema immediato e particolarmente crudele, che non sembra preoccupare, le due potenze sottovalutano il razzismo, la violenza, la corruzione e persino il nazismo emergente, che la tensione aizza. E’ proprio questo tipo di politica che favorisce Trump. Pensino tutti, anche Putin, che cosa accadrebbe nel mondo con un tale presidente, seppure per un solo giorno, alla Casa Bianca.

Le mie riflessioni sono al di sopra delle ideologie e dei partiti. Se ti piacciono, divulgale, trasmettendole ai tuoi amici. Se, invece, non ti interessano o addirittura ti disturbano, non avere l’imbarazzo di farmelo sapere francamente con una email di risposta.

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o la borsa o la vita

Un caro saluto, Roberto Tumbarello