Pd, De Luca contro il M5s: Al suo interno fenomeni di squadrismo

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foto Massimo Pica

“Recuperiamo i voti dei nostri scappati via, poi cominciamo a lavorare sui punti di contraddizione dei Cinque Stelle senza atteggiamenti rancorosi o astiosi, ma con un linguaggio di verità. E del linguaggio di verità fa parte anche la descrizione di un Movimento 5 Stelle dentro al quale ci sono fenomeni di squadrismo”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto ieri sera alla Direzione regionale del Partito democratico riunita a porte chiuse in un hotel nel centro di Napoli. “Assediare le persone, impedire la vita di un’istituzione si chiama squadrismo – ha aggiunto De Luca – e in Campania siamo stati bravi, abbiamo regalato la questione morale ai Cinque Stelle. Bastava approvare a livello parlamentare la legge regionale che abbiamo approvato noi, bellissima, con un solo articolo: tutti i consiglieri possono rinunciare in tutto o in parte al proprio stipendio. Nessuno dei Cinque Stelle ha rinunciato. Possibile che ci facciamo chiudere per 3 anni su questa imbecillità dei vitalizi che non esistono più? E’ sconvolgente”.
Sui risultati delle elezioni del 4 marzo De Luca ha chiamato i presenti in sala “a uno sforzo di ragione e di azione. Di ragione per evitare di guardare a questo risultato in termini misteriosi, magici: ‘Com’è possibile?’ ‘Cosa è successo?’ Com’è possibile che un ceto incompetente come i Cinque Stelle arrivi a metà dell’elettorato meridionale? La ragione ci aiuta a capire che c’è una spiegazione, poi c’è l’azione perché ci sono conseguenze che dobbiamo prendere”. Inoltre, ha aggiunto De Luca, “non è stato valutato appieno quello che si è scatenato in questa campagna elettorale, le forze oscure che si sono messe in movimento. Lasciamo perdere alcune operazioni mirate, capiremo tra qualche settimana pilotate da chi, in maniera consapevole”. Poi il governatore ha analizzato il dato del Movimento 5 Stelle in Campania, in particolare nell’area tra le province di Napoli e Caserta: “Negli anni passati, quando leggevamo il voto nella Terra dei fuochi, vedevamo risultati nell’ordine del 50% e pensavamo all’inquinamento camorristico. Se andiamo a leggere oggi il voto Cinque Stelle abbiamo la sovrapposizione moltiplicata del voto del centrodestra. A Casal di Principe il Movimento 5 Stelle è al 68%. Capisco che in una stagione favorevole vai al 30, al 40%, ma il 70% non è un dato fisiologico. Non ne ho voluto parlare perché non dessimo l’idea di appenderci a degli alibi – ha concluso – ma anche questo è un dato su cui dovremmo iniziare a riflettere”.