“Porte aperte” innanzitutto agli elettori del Pd che non sentono piu’ il partito del Nazareno come casa propria. II giorno dopo la vittoria di Elly Schlein, Carlo Calenda parla a “Quotidiano Nazionale” senza mezzi termini di “Opa riuscita di Articolo Uno sul Pd” e di “Partito democratico finito, inteso come confluenza di cattolici democratici, riformisti e sinistra”. E, dunque, da leader di Azione e del rassemblement con Italia Viva di Matteo Renzi, fa risuonare da subito l’avviso-appello ai naviganti in uscita: “Porte aperte, noi siamo pronti”. Dopo l’elezione di Schlein secondo Calenda si definisce bene tutto il campo politico: “da un lato una sinistra radicale e populista fatta da Pd e 5 Stelle, dall’altro una destra a guida Meloni. E poi ci siamo noi, il Terzo Polo, che rappresentiamo i riformisti, i liberali, i democratici e popolari”. Per molteplici osservatori, la vittoria della Schlein spinge il Pd a sinistra e libera praterie per i riformisti: “E’ una tesi che condivido. Gli iscritti e i non iscritti hanno scelto una segretaria (alla quale faccio i complimenti) e una linea dentro un processo completamente democratico. Ma hanno scelto un’identita’ precisa che e’ distante dalla nostra”. Un’Italia divisa tra Schlein e Meloni e’ un’Italia ingolfata nell’ideologia e nei proclami, spiega Calenda, e sempre piu’ distante da pragmatismo e dal buon governo.