Pazienza, non conoscere la storia. Ma neppure il catechismo?

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in foto Domenico Lucano, sindaco di Riace

Se avessero lasciato parlare Gesù a una dozzina di pescatori, senza prenderlo sul serio, oggi non saremmo cristiani. Non esisterebbero il Papa né il Vaticano e neppure un miliardo di fedeli. Un processo ingiusto e il martirio lo hanno reso immortale. Lo stesso esperimento, 2018 anni dopo, si sta tentando per rabbia a Riace. Si mette in croce un povero Cristo che ha fatto rinascere un paese abbandonato e ridato dignità a tanta povera gente. Problemi che la politica non sa risolvere. Forse, senza interesse personale, ha violato la legge. Non sarebbe più saggio modificarla?

Se n’è dimesso un altro. Ma quanti sono i complici di priapismo pedofilo nelle sacrestie?
Sembra un requisito utile. Chi non è pedofilo non fa carriera. Cardinali e vescovi, hanno una frenetica attività sessuale o coprono quella degli altri. Agiscono ancora per conto dello Spirito Santo? Sembra che trascorrano la vita a violentare minori. Quando diffondono il verbo di Cristo? Lei ha preso l’iniziativa di fare pulizia – per ora, soprattutto in America – ed è ammirevole. Ma, qui da noi, sono proprio tutti casti? Possiamo mandare i nostri figli in parrocchia o c’è qualche vergogna da scoprire anche a casa nostra? Si sbrighi però Santità. C’è già abbastanza sporcizia in Italia.

Gli auguri non graditi finiscono quasi sempre in tribunale
La Boldrini difende con tanto entusiasmo i migranti da giustificarli comunque. Una pietas esagerata. Con la stessa passione politica (e la volgarità padana), reagì il sindaco di Pontinvrea (Savona, 847 abitanti). Se non fosse greve, sarebbe divertente. Suggeriva di condannare i quattro stupratori di Rimini agli arresti domiciliari, ma in casa della allora Presidente. Lei non lo prese come un augurio, ma istigazione alla violenza. E querelò il leghista. Con giudici così estroversi che indagano il ministro dell’Interno e arrestano il sindaco di Riace è difficile prevedere la sentenza.

Seppure nominati dai partiti, si dicono eletti dal popolo
Nessun altro ha diritto di parola né di pensiero. È già avvenuto in passato e prelude carenza di democrazia e libertà. Il paese crolla per l’inefficienza della vecchia politica. Qualcuno intervenga. Per cambiarla non bastano le intenzioni. Sono necessari nuovi progetti e una classe dirigente in grado di attuarli. Parlare e promettere, come pure criticare, è facile. Bisogna convincere tutti a migliorare l’Europa, che è una garanzia di pace e benessere, non combatterla. Prima viene l’Italia, non gli italiani, se non imparano a rispettarla e amarla. Non c’è altro modo perché tutti vivano bene.

Cittadini probi che hanno fiducia nel governo contribuiscano al posto degli evasori fiscali
Mussolini chiese agli italiani il sacrificio di cedere la fede d’oro alla patria. Così voleva vincere la guerra. La stessa ambizione ha Di Maio. E chiede, a chi crede nel cambiamento, un contributo di tremila euro, che un giorno sarà restituito. Saranno gli italiani che ne hanno la possibilità a risolvere il problema della disoccupazione? I soldi presi in prestito dall’Europa non bastano più. In un paese di accattoni come il nostro, tanti falsi poveri hanno sùbito infoltito la lista di chi avrebbe davvero diritto al reddito di cittadinanza. Siamo noi, non i poteri forti, i veri nemici dell’Italia.

Non facciamoci prendere in giro, riflettiamo prima di applaudire
Non è vero che chi è sovrano può fare come gli pare. Se si contrae un mutuo, la casa è ipotecata da chi ci ha dato i soldi per acquistarla. Se si stipula un contratto, si è tenuti a rispettarne le clausole. Se ci si sposa si deve fedeltà al coniuge. Se siamo partner di altri 18 paesi, la cui economia dipende anche dalla nostra, è più onesto discutere che contestarne i consigli. I mercati non hanno interesse di boicottarci. Sono investitori di cui dobbiamo meritare la fiducia. Né l’Europa è un nemico, che fa salire lo spread. Anche se Junker è un ubriacone, l’UE è l’ancora di salvezza.

Non è vero che siamo sempre gli ultimi, primeggiamo in evasione fiscale
Si aggira sui 130 miliardi. Una cifra che certifica l’impotenza dello stato. Controlli incrociati consentono oggi di individuare facilmente chi non paga quanto dovrebbe. Incomprensibile addirittura l’evasione dell’IVA. Siamo i primi in assoluto in Europa. Quest’anno battiamo persino Romania e Grecia. Mentre nella stupida Svezia la gente paga quattro miliardi di tasse in più di quanto dovrebbe. Noi,invece, più furbi, aspettiamo il condono, ribattezzato pace fiscale. Poi, ricominceremo a evadere in attesa del prossimo. Nessun governo è mai intervenuto. Come mai?.