Pasqua, appello del Cardarelli: Niente alcol etilico per le braci, ritorno di fiamma fatale

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(foto da Pixabay)

Un appello per la sicurezza in vista della Pasqua, che assieme a Ferragosto è uno dei momenti critici di ricovero per l’uso improprio di alcol etilico per alimentare le braci. A lanciarlo è il Centro Grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli. In una nota l’ospedale ricorda che “il costo medio di ogni grande ustionato a carico del sistema sanitario regionale è più di 120mila euro tra degenza e interventi, senza parlare delle sofferenze indicibili alle quali i pazienti stessi sono purtroppo condannati”. A causare la maggior parte degli incidenti, a Pasqua come a Ferragosto, è l’uso improprio di alcol etilico per braci e falò. Romolo Villani, direttore della Terapia intensiva Grandi ustionati (Tigu), spiega che “l’alcol etilico causa il 70% dei ricoveri in Terapia intensiva Grandi ustionati, con ustioni che interessano in media il 45% della pelle, e arrivano a picchi del 70%. Incidenti che si ripetono con puntualità ogni anno e che cambiano per sempre la vita delle persone”. Proprio a causa di questi incidenti, ogni anno al Cardarelli vengono ricoverati in media 100 pazienti, la metà dei quali perdono la vita. “Quelli che sopravvivono – dice Villani – portano i segni dell’incidente per sempre e spesso devono imparare a convivere con gravi invalidità”. Ad essere fatale è il ritorno di fiamma, che si produce quando si alimenta il fuoco con una bottiglietta di alcol etilico. “L’errore più comune è quello di credere di poter gestire questo fenomeno”, spiega la dottoressa Anna Lanza, dirigente medico Tigu. “In una frazione di secondo il fuoco – aggiunge – risale il getto di alcol e fa esplodere la bottiglia, che solitamente è di plastica. A quel punto non c’è più nulla da fare, il gesto di un momento segna una vita per sempre”. L’appello dei medici è dunque a scegliere di trascorrere i momenti di festa in sicurezza, evitando di esporsi a rischi inutili e, soprattutto, evitando di usare alcol etilico per alimentare le braci. “I nostri medici, infermieri e operatori sociosanitari sono straordinari nel prendersi cura di chi vive il dramma di essere un grande ustionato”, dichiarano il direttore generale del Cardarelli, Giuseppe Longo, e il direttore sanitario Giuseppe Russo. “La speranza nel lanciare questo appello è quella di poter evitare che anche questa Pasqua delle vite si perdano o siano rovinate per sempre a causa di una terribile sottovalutazione del pericolo”, concludono.