Parole dell’innovazione, gli agenti energetici dell’ecosistema

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Le parole dell’innovazione sono agenti energetici dell’ecosistema. È nel crogiuolo della sperimentazione che le parole dell’innovazione nascono e si trasformano.

Ecosistema
Si deve ad Arthur George Tansley (1871-1955), botanico inglese e pioniere dell’ecologia, l’introduzione del termine “ecosistema”. Nell’ecosistema, organizzazioni e individui interagiscono tra loro e con altri organismi dell’ambiente esterno coinvolti nella sua sfera d’influenza. Il flusso di conoscenza è il mezzo di collegamento. Risorse, prospettive, aspirazioni e impegni sono condivisi al fine di perseguire un futuro profittevole per tutti grazie alla proliferazione e allo sfruttamento dell’intelligenza collettiva.

Laboratorio di sperimentazione
Consente e facilita le due fasi principali del processo imprenditoriale finalizzato all’innovazione: la creazione di un’idea e la prima sperimentazione dei possibili percorsi di diffusione per determinarne la potenziale fattibilità e le probabilità di successo.
Partecipano al laboratorio gruppi eterogenei di persone con competenze differenti e complementari.
Il laboratorio poggia sul principio che non ci sono esperimenti falliti, ma solo sperimentazioni con risultati inattesi, come argomentava l’inventore statunitense Richard Buckminster Fuller (1895-1983).
Sulle orme del fisico e premio Nobel Richard Feynman (1918-1998) nel laboratorio si conducono esperimenti alla caccia di ciò che invalida le ipotesi di partenza, anziché soffermarsi solo sulle evidenze che le confermano.
La sperimentazione è la luce che non lascia al buio nel tunnel di una lunga crisi che comporta grandi trasformazioni nell’economia depressa. Ne era ben consapevole Franklin Delano Roosevelt. Il 22 maggio del 1932, parlando agli studenti della Oglethorpe University, disse,
Il paese ha bisogno e, a meno che non mi sbaglio circa il suo temperamento, il paese esige sperimentazioni audaci e persistenti. È cosa di buon senso scegliere un metodo e provarlo. Se fallisce, ammetterlo francamente e provarne un altro. Ma, soprattutto, provare qualcosa.

piero.formica@gmail.com