A rivoluzionare lo spirito imprenditoriale provvede l’esploratore che, esercitando l’arte del gioco, si pone domande cui dà risposta con i “4 Saperi”: Saper Fare, Saper Pensare, Immaginare e Capire.
Saper Fare
È il mantra delle imprese che puntano sul miglioramento continuo il cui fondamento è l’etica della stabilità.
Il Saper Fare poggia su due colonne portanti. L’una è la colonna dell’impresa fondata da operai e tecnici, il ceto rappresentativo di quel sapere. L’altra è la colonna delle scuole professionali e tecniche, culla d’istruzione di quei fondatori. L’interazione tra imprese e scuole, entrambe centrate sulla cultura tecnica, ha prodotto tanta conoscenza tacita e implicita in cui aneddoti, storie, suggestioni, intuizioni, sensazioni e punti di vista individuali si sono mescolati con abilità manuale e disponibilità ad ungersi i gomiti con l’olio delle macchine. E’ così che, a Bologna, centro di eccellenza manifatturiera in Italia, l’operaio Bruto Carpigiani, apprendendo mediante esperienza diretta, tentativi ed errori, inaugura l’età prosperosa del packaging bolognese progettando e realizzando la prima macchina di dosaggio e confezionamento delle polveri Idrolitina per ottenere acqua da bere effervescente.
Il Saper Fare che nasce a nuova vita solo accoppiandosi con il Saper Pensare, Immaginare e Capire.
Homo Ludens
Nuove creazioni di impresa sono opere d’arte. L’arte è un gioco ludico. Chi crea un’impresa è Homo Ludens, rappresentato dallo storico olandese Johan Huizinga (1872-1945) nel suo omonimo saggio la cui prima edizione italiana di Einaudi risale al 1946.
Il gioco migliorerà la vita affettiva, educativa e lavorativa. Le nuove generazioni potranno aspirare a un lavoro tanto più arricchente quanto maggiore è la sua qualità ludica. Al pari dei cacciatori-raccoglitori del Paleolitico, gli studenti di oggi andrebbero allenati per diventare cacciatori di idee, dovendo esercitare, domani, una professione poliedrica. A quel tempo la caccia e la raccolta non erano considerate lavoro; venivano svolte con entusiasmo, non a malincuore. Ai giorni nostri, il sentiero del lavoro si configura come gioco combinatorio tra composizione di storie le più varie, creazioni artistiche e costruzioni di cose.