Parchi divertimento, un 2023 da record per l’Italia: superati i livelli del 2019

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Un 2023 da record per i parchi divertimento italiani: a confermarlo è l’ultimo Rapporto Siae che evidenzia il costante miglioramento del comparto, composto da circa 250 strutture tra parchi a tema, faunistici, acquatici e avventura, rappresentati dall’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Federturismo Confindustria. Dopo un drastico calo durante la pandemia, il settore ha visto una ripresa significativa già nel 2021, che si è ulteriormente intensificata nel 2022, fino a superare nel 2023 i livelli del 2019, a dimostrazione di un reale aumento dell’interesse e della propensione all’acquisto da parte dei consumatori nei confronti dell’offerta di intrattenimento dei parchi. A salire sono tutti i principali indicatori monitorati da Siae: fatturato dalla vendita di biglietti a +11% sul 2022, pari a circa 348 milioni di euro e presenze a +6,39%, con 19.644.126 ospiti. Da segnalare, in particolare, la crescita della spesa media per ospite, che si attesta a +4,2% sul 2022, pari a uno straordinario +30% sul 2019. Il dato, di gran lunga superiore rispetto ad altri settori dello spettacolo e dello sport, riflette in parte l’andamento dei prezzi, che sono cresciuti in media solo del 5%. La scelta di contenere gli incrementi al di sotto dell’inflazione, si è rivelata premiante.

Tra i driver fondamentali della crescita, l’aumento dell’offerta, calcolata in giorni di apertura, che nel 2023 sono aumentati del 14% rispetto al 2022, pari a +20% sul 2019. Emblematico a questo proposito è il caso dei parchi a tema, che da tempo hanno presidiato con successo periodi come l’autunno, le festività di Natale e, più di recente, Carnevale, moltiplicando le giornate di attività; anche i parchi acquatici in alcuni casi riescono a superare i canonici 3 mesi estivi puntando su spettacoli, tematizzazione e aumento dei servizi a disposizione degli ospiti, con particolare riferimento al benessere.

Il legame tra parchi divertimento e turismo esce particolarmente rafforzato dal Report Siae: il 64% delle visite si concentra nei mesi estivi, con agosto che rappresenta, da solo, il 27% del totale. Il Rapporto sottolinea come i parchi divertimento più grandi, tra cui Leolandia, Caribe Bay, Gardaland e Mirabilandia, siano ormai diventati vere e proprie destinazioni turistiche, con un impatto economico rilevante sui territori locali. Alcuni parchi attraggono oltre il 50% dei visitatori dall’estero, contribuendo significativamente al flusso turistico nazionale e internazionale. Parallelamente, le strutture minori mantengono un importante ruolo di socializzazione ed intrattenimento su scala locale, contribuendo alla ricchezza del territorio. In termini di distribuzione geografica, le strutture del Nord Italia dominano il mercato con un volume di incassi da biglietteria di quasi 270 milioni di euro. Leader si conferma nuovamente il Veneto, che registra un quarto delle presenze e oltre 143 milioni di incassi al botteghino; seguono Emilia Romagna e una Lombardia in crescita. Da segnalare la performance del centro Italia, in particolare del Lazio, regione che, da sola, registra il 13,8% dei visitatori nazionali, con un più che significativo +30,3% sugli incassi da biglietteria rispetto al 2022. Sostanziale tenuta per Sud e Isole che rappresentano, rispettivamente, l’8,8% e il 5,4% del totale nazionale.

Da sempre volano di ricchezza per il territorio, l’occupazione e l’indotto, il comparto dei parchi divertimento si conferma fondamentale anche per il suo apporto al settore degli spettacoli dal vivo, impiegando maestranze e concentrando investimenti in periodi dell’anno che, normalmente, sono di bassa stagione. Dopo i 15 milioni investiti nel 2023, la stima dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani per il 2024 è di 16,5 milioni, destinati agli spettacoli autoprodotti dai parchi o affidati a società esterne, a cui si sommano i sempre più numerosi festival e concerti che si svolgono, ormai periodicamente, nelle arene e nei teatri dei parchi più importanti.