Pandemia e democrazia, l’Università Federico II partecipa alla ricerca promossa dalla Fondazione Leonardo

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in foto Alessandro Pajno

La pandemia, nell’incertezza di un quadro internazionale ancora in evoluzione, ha già trasformato le relazioni tra Stato e cittadini in tutti i paesi occidentali, e non solo in essi: Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine è partita da questa premessa per avviare e coordinare la ricerca “Pandemia e democrazia: rule of law nella società digitale” con l’obiettivo di analizzare gli effetti dell’emergenza sanitaria sulla tenuta del modello democratico occidentale. Stando al relativo comunicato stampa, il progetto coinvolge 12 università e 6 centri di ricerca attraverso 46 saggi redatti da 58 studiosi. Hanno portato il loro contributo diversi ricercatori provenienti da istituti come: Università Bocconi, Università Campus Biomedico di Roma, Università Cattolica, Luiss Guido Carli, Lum Bari, Università degli studi del Piemonte Orientale, Università di Pisa, La Sapienza, Università statale degli studi di Milano, Università degli studi di Trento, Università degli studi di Roma Tor Vergata, Università telematica internazionale Uninettuno e centri di ricerca come il Collegio Carlo Alberto di Torino, la Fondazione Feltrinelli, Fondazione G. Pascale di Napoli, Information Science and Tecnology Institute “A. Faedo” di Pisa, Italiadecide e Fondazione Kessler.
La ricerca coordinata dal presidente emerito del Consiglio di Stato Alessandro Pajno (anche direttore scientifico di Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine), prosegue la nota, prende in considerazione non soltanto le trasformazioni avvenute nel sistema istituzionale e amministrativo per far fronte alla pandemia, ma anche i suoi effetti sull’evoluzione del concetto di cittadinanza, sulla tutela dei diritti della persona di fronte alla nuove tecnologie e sulle trasformazioni dei diritti sociali nel contesto della più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi. La crisi sanitaria, infatti, si è accompagnata ad una situazione di assoluta eccezionalità che ha condotto a limitazioni temporanee dei diritti fondamentali, con l’introduzione di misure di quarantena e distanziamento sociale che hanno alterato la normale configurazione dello spazio pubblico. L’obiettivo è quello di offrire l’opportunità di riflettere sulle linee guida per la ricostruzione del Paese, oltre la pandemia.