“PaMELA”, è italiano il primo sensore-sonda che identifica i melanomi a uno stadio precoce

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Si chiama ‘paMela’ o Photoacoustic melanoma detector ed è una strumentazione che si preannuncia rivoluzionaria. Andrà ad affiancare le tradizionali tecniche dermatoscopiche per rendere più affidabile il processo di diagnosi dei Melanomi nei loro stadi iniziali in una semplice visita ambulatoriale di controllo. Oggi grazie alla campagna di BiUniCrowd, il programma di crowdfunding ideato dall’Università di Milano-Bicocca, esiste il primo prototipo della sezione principale del sensore. La sonda ideata e sviluppata da Elia Arturo Vallicelli, ricercatore del gruppo di Microelettronica del dipartimento di Fisica dell’Università di Milano-Bicocca e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), si basa sulla fotoacustica: vengono generati degli ultrasuoni che contengono preziose informazioni sul sospetto melanoma, permettendo di ricavarne la morfologia 3D e misurarne lo spessore. Una pratica che sarà svolta in sede ambulatoriale dallo specialista per migliorare le diagnosi precoci. Facendo leva sulla tecnologia dei circuiti integrati, ‘paMela’ punta a essere una sonda compatta, economica e realizzabile su larga scala. Oggi, grazie ai risultati raggiunti con la campagna, è stato aperto un dialogo tra il ricercatore e l’Università di Milano-Bicocca per il supporto nella fondazione di una start up o per lo sviluppo di eventuali altre opportunità imprenditoriali con le aziende dalle quali Elia è stato contattato. “Un sogno che prima della campagna non avrei mai immaginato”, ha affermato Vallicelli.