Orban lancia referendum su quote Ue

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Il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato un referendum sulle quote dei migranti in Ue. Il primo ministro ne ha parlato alla stampa subito dopo la seduta del suo Gabinetto.
Il referendum porrà la domanda ai cittadini ungheresi in questi termini: “È d’accordo sul fatto che, senza l’autorizzazione del Parlamento nazionale, l’Unione europea possa obbligare l’Ungheria ad accogliere ricollocamenti di cittadini stranieri sul suo territorio?”. Il capo di gabinetto di Orban ha già presentato la domanda all’Ufficio elettorale nazionale.

Intanto la Grecia alza la voce nei confronti dell’Austria, che ha organizzato un vertice con i paesi balcanici sulla crisi dei profughi, escludendo Atene. “L’esclusione del nostro Paese dall’incontro” organizzato dall’Austria sulla crisi dei profughi “viene visto come un atto non-amichevole, poiché dà l’impressione che alcuni, in nostra assenza, stiano accelerando decisioni che ci riguardano direttamente”, così il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias, secondo Ethikamerini on-line. Vienna ha invitato a partecipare i ministri di Albania, Bosnia, Bulgaria, Kosovo, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia.

In Grecia, sono attesi decine migliaia di migranti, dopo che i Paesi dei Balcani occidentali hanno introdotto controlli restrittivi, ad affermarlo è il ministro all’Immigrazione greco Ioannis Mouzalas. “Ci sono circa 12mila migranti” bloccati “in questo momento” in Grecia: “Domani potrebbero essere 14mila e 16mila il giorno successivo”, ha detto Mouzalas, in un’intervista alla tv privata greca Antenna, che spiega di aspettarsi che il numero di migranti bloccati raggiunga le “decine di migliaia” dopo che i Paesi dei Balcani occidentali hanno introdotto misure e controlli restrittivi.

   

Il premier ungherese Viktor Orban ha annunciato un referendum sulle quote dei migranti in Ue. Il primo ministro ne ha parlato alla stampa subito dopo la seduta del suo Gabinetto.
Il referendum porrà la domanda ai cittadini ungheresi in questi termini: “È d’accordo sul fatto che, senza l’autorizzazione del Parlamento nazionale, l’Unione europea possa obbligare l’Ungheria ad accogliere ricollocamenti di cittadini stranieri sul suo territorio?”. Il capo di gabinetto di Orban ha già presentato la domanda all’Ufficio elettorale nazionale.

Intanto la Grecia alza la voce nei confronti dell’Austria, che ha organizzato un vertice con i paesi balcanici sulla crisi dei profughi, escludendo Atene. “L’esclusione del nostro Paese dall’incontro” organizzato dall’Austria sulla crisi dei profughi “viene visto come un atto non-amichevole, poiché dà l’impressione che alcuni, in nostra assenza, stiano accelerando decisioni che ci riguardano direttamente”, così il ministro degli Esteri greco Nikos Kotzias, secondo Ethikamerini on-line. Vienna ha invitato a partecipare i ministri di Albania, Bosnia, Bulgaria, Kosovo, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia e Slovenia.

In Grecia, sono attesi decine migliaia di migranti, dopo che i Paesi dei Balcani occidentali hanno introdotto controlli restrittivi, ad affermarlo è il ministro all’Immigrazione greco Ioannis Mouzalas. “Ci sono circa 12mila migranti” bloccati “in questo momento” in Grecia: “Domani potrebbero essere 14mila e 16mila il giorno successivo”, ha detto Mouzalas, in un’intervista alla tv privata greca Antenna, che spiega di aspettarsi che il numero di migranti bloccati raggiunga le “decine di migliaia” dopo che i Paesi dei Balcani occidentali hanno introdotto misure e controlli restrittivi.