Onu ed Europa partoriscono un topolino

Verrebbe da dire: ” tanto baccano per niente” o meglio “tanto fumo e niente arrosto” Abbiamo assistito le scorse due settimane ad un’escandescenza delle attività del governo italiano e del commissario alla politica estera dell’Unione Europea, l’italiana Federica Mogherini, su due versanti: la stessa Commissione Europea e l’ONU. Il principio di coinvolgere le istituzioni internazionali per gestire e/o risolvere la questione dell’esodo del secolo dal Medio Oriente ed il Nord Africa verso l’Europa è sacrosanto, ma i risultati e le decisioni che scaturiscono dalla discussione devono essere all’altezza della gravità del problema e ne devono rappresentare una soluzione credibile, altrimenti si cade nel ridicolo! Fatta questa premessa, valutiamo positivamente l’azione coordinata dal governo italiano e la commissione Europea, ma valutiamo molto negativamente la risposta insufficiente data da ONU e Europa. Era ampiamente prevedibile che si arrivasse a questo stallo: in palio ci sono molti interessi contrastanti e ci sono guerre organizzate da un occidente, che deve risollevarsi da una crisi economica/ industriale senza eguali nella storia, e da un blocco di paesi mediorientali che provano a rafforzare le loro posizioni ed imporre le proprie supremazie. l’ONU non ha preso una decisione netta relativamente al modo col quale si potranno bloccare le imbarcazioni prima della loro partenza; non c’è accordo tra le varie potenze, super o meno super, sul quadro delle azioni da intraprendere, mentre il governo libico di Tobruk, quello laico riconosciuto dalla comunità internazionale, ha espresso parere negativo sulla possibilità di bombardare le imbarcazioni quando sono ancora nelle acque libiche. L’altro governo libico, quello di Tripoli che fa capo ai fratelli mussulmani e non riconosciuto, ha già avvisato che tale operazione sarà considerata come un atto di guerra e che, per contrastarla, invierebbe in Europa i miliziani dell’IS sui barconi! Una minaccia al quanto singolare, ma si sapeva già che quest’ultimo governo è parte del problema e non potrà mai partecipare ad una soluzione di esso. L’Europa dalla sua parte ha deciso, invece, di accogliere qualche decina di migliaia di profughi, quando si sa che i numeri vanno ben molto al di là delle migliaia! Se vogliamo considerare solo i profughi della guerra in Siria, il Libano, paese grande quanto la regione Campania, ne ospita un milione e mezzo, mentre la Turchia ne ospita quasi due milioni. L’opinione pubblica occidentale ha un’impressione negativa del livello di “non serietà” al quale sono giunte le discussioni dei propri governi nell’affrontare problematiche che intaccano gli interessi opposti dei vari paesi! Non c’è da sorprendersi però di questa situazione, se si tiene conto che proprio all’interno dei singoli paesi ci sono pareri contrastanti su questo tema tra le varie regioni, province o comuni. Basti pensare al balletto tra vari comuni e regioni, al quale abbiamo assistito nelle ultime settimane in Italia. C’è chi accetterebbe di ospitare i richiedenti asilo, chi ne ospiterebbe qualcuno e chi non li vuole nemmeno vedere e li usa per la campagna elettorale in corso.