Occupazione, in Italia solo metà dei laureati lavora a tre anni dal titolo

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A tre anni dalla discussione della tesi di laurea risulta occupato in Italia solo il 53,5% dei neo-dottori mentre la percentuale sale al 57,5% se si considera il periodo tra la fine del primo e il terzo anno dal titolo: l’Eurostat conferma nei dati pubblicati nei giorni scorsi e riferiti al 2015 il ritardo dell’Italia nelle possibilità per i giovani di trovare occupazione. Il nostro Paese è penultimo, davanti solo alla Grecia e, anche se le percentuali sono migliori del 2014 (49,6% occupati entro 3 anni), registra una distanza di oltre 26 punti dalla media Ue (79,6% dei laureati occupato entro tre anni nel 2015) e quasi 40 punti dalla Germania (92,4%). In Italia la percentuale dei laureati al lavoro entro tre anni è crollata durante la crisi economica: era infatti al 67% nel 2008. In Italia cresce leggermente anche la percentuale dei diplomati che risultano occupati entro tre anni dal titolo (35,9% a fronte del 32,2% del 2014) restando però anche su questo fronte molto lontana dalla media europea (66,5%) e dalla percentuale registrata negli anni pre crisi (54,9% nel 2008). In particolare sono in difficoltà nel trovare lavoro subito dopo il diploma i giovani con un titolo generico (risulta occupato entro tre anni solo il 26,7% contro il 23,5% del 2014) mentre i ragazzi con un titolo professionale trovano occupazione entro tre anni nel 38,1% dei casi (34,2% nel 2014) a fronte del 69,7% della media Ue (89,8% in Germania). Se si guarda a tutti coloro che hanno esaurito il percorso di studi e formazione e cercano lavoro Eurostat rileva che in Italia solo il 41,3%% risulta occupato entro tre anni dalla fine degli studi (era il 37,8% nel 2014) a fronte del 69,8% in Europa. In Italia comunque nel 2014 si registra la prima inversione di tendenza dopo un calo continuo delle percentuali dall’inizio della crisi. Se nel 2008 i punti che ci distanziavano dalla media Ue complessiva erano circa 18 (74,4% in Europa, 56,1% in Italia per i giovani tra i 15 e i 34 anni che avevano completato il percorso di studi) ora i punti sono 28 e mezzo (erano oltre trenta nel 2014).