Nuove attività extralberghiere, potere ai Comuni: la proposta del sindaco di Amalfi all’Anci

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in foto Daniele Milano

Facoltà ai Comuni di poter intervenire su nuove aperture di attività extra alberghiere e disciplina delle locazioni brevi, ma solo al superamento di una determinata soglia nel rapporto tra popolazione residente e posti letto turistici. È il contenuto della proposta lanciata dal sindaco di Amalfi (Salerno) Daniele Milano nel corso dell’assemblea regionale di Anci Campania e che oggi, alle 10:30, illustrerà nel corso di una conferenza stampa nella sala Azzurra della Camera di Commercio di Salerno. Il primo cittadino presenterà un “set di azioni puntuali e a 360 gradi per una gestione del turismo più sostenibile”. “In termini più tecnici la proposta è di intervenire sulla legge regionale che disciplina le strutture ricettive extralberghiere e contestualmente – in attesa di una migliore articolazione della normativa nazionale di settore – di estendere la facoltà di manovra in materia di locazioni brevi, consentita in Italia unicamente al Comune di Venezia, anche ad altre città che vivono più marcatamente i disagi riconducibili al tanto discusso fenomeno dell’overtourism – spiega Milano -. Ai Comuni si attribuirebbe questo potere di intervento solo al superamento di una determinata soglia in base al rapporto tra residenti e posti letto turistici: ad esempio quando questi ultimi raggiungono almeno il 50% del numero degli abitanti. Si tratta di una proposta equilibrata poiché, in questo modo, i sindaci non avrebbero un obbligo ma una facoltà in più per il governo del territorio, rispettando così l’autonomia decisionale e la peculiarità dei singoli territori”. Amalfi contava 5.530 abitanti nel 2002, 5.173 nel 2012, 4.737 nel 2022: alla data di oggi, gli amalfitani residenti sono 4.653. Negli anni la città ha registrato un importante calo della popolazione residente a favore di un aumento costante e crescente di posti letto riconducibili al settore extra alberghiero e degli affitti brevi. Il tasso di ricettività, indicatore che misura la capacità potenziale della destinazione rispetto al numero di residenti, registra un rapporto di quasi 1 a 1.

“Questa proposta è una base di partenza e si apre al confronto con associazioni di categoria e portatori d’interesse: ignorare il problema, però, non è la soluzione ed occorre fare presto – prosegue il sindaco di Amalfi -. So bene che esistono obiezioni che riguardano la proprietà privata e le rispetto molto: tuttavia gli strumenti urbanistici in molti territori contemplano già dei “limiti”, in ragione di un equilibrato governo del territorio. La possibilità di destinare superfici ad attività del terziario è già agganciata a parametri che tengono conto della popolazione residente: è il caso del nostro Piano Urbanistico Territoriale. Non si possono aprire alberghi, per intenderci, ma ogni abitazione può diventare luogo per l’ospitalità per i turisti, molto spesso senza che ci siano sufficienti posti per il parcheggio delle auto”. Una gestione strategica è, pertanto, “prioritaria per ristabilire un corretto equilibrio tra accoglienza turistica e residenzialità”. In tale direzione va anche la proposta di “modifica del Codice della Strada per l’introduzione di una Ztl Territoriale, per la quale è in corso l’iter parlamentare ed è stata già registrata l’approvazione della Camera”. Una gestione sostenibile della destinazione capace di preservare la qualità della vita dei residenti e di tutelare l’esperienza turistica non può, inoltre, “escludere l’interpretazione e l’analisi dei dati di natura qualitativa e quantitativa”. A ciò si ricollega la proposta alla Regione Campania di istituzione di un Osservatorio turistico avanzata da Milano in qualità di delegato al Turismo di Anci Campania per “l’interpretazione e la governance del complesso sistema turistico e il successo delle attività di programmazione e pianificazione delle destinazioni turistiche”. “Il mio impegno come primo cittadino è tutelare la mia comunità – conclude il sindaco di Amalfi – garantendo a turisti e visitatori la migliore fruizione possibile di questi luoghi, peraltro dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco“.