A cura di Antonio Arricale Nozze in vista per Sorin Group e Cyberonics. Le società si avviano verso una fusione che darà vita ad una nuova società, leader nelle tecnologie medicali, con A cura di Antonio Arricale Nozze in vista per Sorin Group e Cyberonics. Le società si avviano verso una fusione che darà vita ad una nuova società, leader nelle tecnologie medicali, con una capitalizzazione aggregata, sulla base dei prezzi di chiusura ieri in borsa della società italiana e di quella americana, di circa 2,7 miliardi di dollari (2,4 miliardi di euro). Sorin è leader mondiale nel trattamento delle patologie cardiovascolari; Cyberonics è, invece, una società medicale con una core expertise nell’ambito della neuro modulazione. L’operazione di concambio azionario, approvata all’unanimità dai rispettivi Consigli di amministrazione, creerà una nuova realtà con una capitalizzazione pro-forma pari a 2,7 miliardi di dollari. Ogni azionista di Cyberonics riceverà un’azione ordinaria della NewCo per ciascuna azione Cyberonics posseduta. Ogni azionista di Sorin riceverà azioni ordinarie della NewCo per ogni azione Sorin posseduta, sulla base di un rapporto di cambio fisso di 0,0472. Sorin e Cyberonics confluiranno in una nuova holding, “NewCo”, che assumerà una nuova denominazione prima del perfezionamento della fusione. Al perfezionamento dell’operazione, assumendo che nessun azionista eserciti il diritto di recesso previsto dalle normative vigenti, gli azionisti Sorin deterranno circa il 46% di NewCo, mentre gli azionisti di Cyberonics deterranno circa il 54%, su base fully diluted. Attesa una crescita dei ricavi per circa 1,3 miliardi, una forte generazione di cassa e un effetto accrescitivo su cash EPS per tutti gli azionisti a partire dal 2016. Dall’operazione sono attese, entro la fine del 2018, sinergie annue ante-imposte pari a circa 80 milioni di dollari. NewCo, società di nuova costituzione con sede nel Regno Unito, sarà quotata al Nasdaq e al London Stock Exchange. Borse asiatiche Borse asiatiche positive questa mattina. Il Nikkei è tornato a salire mettendo a segno un rialzo dell’1% che ha ulteriormente avvicinato le quotazioni ai 19000 punti, livello mai più toccato dall’inizio del nuovo millennio. Bene anche Shanghai che fa registrare un rialzo superiore ai 2 punti percentuali mentre Hong Kong guadagna lo 0,45% e Seoul ha chiuso in crescita dello 0,13%. Gli acquisti sono stati favoriti da un mix di circostanze che spaziano dalla posizione attendista del presidente della Fed, Janet Yellen, in materia di tassi di interesse, alle trimestrali aziendali apparse migliori delle attese ed ai recenti dati macro che hanno mostrato uno stato di salute migliore di quanto previsto per l’economia cinese. Aspetti che hanno oscurato la decisione di Standard & Poor’s Ratings Services (S&P) di rivedere al ribasso le stime di crescita economica per Cina e Giappone, migliorando invece quella dell’India. Per Pechino, S&P prevede un progresso del Pil del 6,9% quest’anno dal 7,1% stimato in precedenza, mentre l’outlook 2016 è stato abbassato dal 6,7 al 6,6%. L’agenzia di rating stima invece che il Pil del Sol Levante cresca di appena lo 0,7% quest’anno (1,3% l’outlook precedente) e dell’1,3% nel 2016 (2,1%). L’economia indiana è attesa a un progresso del 7,9% contro il 6,2% stimato in precedenza nell’anno fiscale 2016 (in chiusura nel marzo del prossimo anno). Per l’esercizio successivo la previsione di progresso del Pil è stata aumentata dal 6,6 all’8,2%. Graficamente – fanno notare gli analisti – dopo la pausa di riflessione di ieri il Nikkei si è avvicinato ulteriormente al target individuato in area 19000. Il recente superamento dei massimi del 2007 a 18300 circa ha rafforzato uno scenario grafico già positivo, ponendo i prezzi nelle condizioni ideali per proseguire la corsa avviata dai bottom di ottobre a 14529 punti. I margini di crescita appaiono ancora ampi e non è da escludere che l’indice possa proseguire il cammino ben oltre quota 19000, puntando così al ritorno sui record di inizio del nuovo millennio in area 20800. Lo scenario positivo verrebbe indebolito solo in caso di violazione di quota 18000, circostanza che renderebbe possibile la realizzazione di una correzione più estesa del recupero in atto dai minimi di metà gennaio (nel brevissimo prime indicazioni di cedimento già sotto 18300). Borsa Usa A New York i principali indici hanno chiuso poco mossi. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,08% mentre l’S&P 500 e il Nasdaq Composite hanno lasciato sul terreno rispettivamente lo 0,08% e lo 0,02%. Il listino tecnologico ha così interrotto la striscia positiva lunga dieci sedute consecutive. Il Dow Jones invece ha raggiunto un nuovo record in chiusura di sempre. Le vendite di nuove abitazioni sono diminuite a gennaio dello 0,2% rispetto al mese precedente, attestandosi a 481 mila unità (consensus 475 mila), rispetto alle 482 mila unità della rilevazione precedente, evidenziando una stabilizzazione del settore immobiliare. Sul fronte societario Hewlett-Packard -9,95%. Il gruppo tecnologico e informatico ha peggiorato la guidance per l’esercizio in corso. Nel primo trimestre ricavi e utili sono calati rispettivamente a 26,8 miliardi di dollari (-5%) e a 1,37 miliardi (-4,2%). Su base adjusted l’Eps si è attestato a 0,92 dollari, 1 centesimi in più delle attese mentre il giro d’affari è risultato inferiore al consensus (27,38 miliardi). Per l’intero esercizio la società ora stima un utile per azione adjusted compreso tra 3,53 e 3,73 dollari, circa 30 centesimi in meno rispetto alla precedente guidance. Apple -2,56%. Il gruppo di Cupertino è stato condannato a pagare 532,9 milioni di dollari per aver utilizzato alcuni brevetti nel software iTunesFirst Solar +7,02%. Il produttore di pannelli solari ha triplicato gli utili nel quarto trimestre a 192 milioni di dollari. I ricavi sono aumentati del 31% a 1,01 miliardi . SodaStream -8,68%. Il produttore di gasatori ha chiuso il quarto trimestre con un utile per azione adjusted di 0,35 dollari, nettamente al di sopra delle attese (consensus 0,17 dollari). I ricavi sono calati a 126,5 milioni da 168,1 milioni di un anno prima. In questo caso il dato è leggermente inferiore al consensus (127,1 milioni). Dollar Tree +2,18%. La catena discount ha pubblicato risultati del quarto trimestre più forti del previsto. Nei tre mesi precedenti l’utile per azione adjusted si è attestato a 1,16 dollari, 2 centesimi in più rispetto alle attese. Poco sopra le previsioni anche il giro d’affari, cresciuto del 10,8% a 2,48 miliardi contro i 2,47 miliardi del consensus. Per il primo trimestre la società stima un utile per azione compreso tra 0,69 e 0,74 dollari (consensus 0,77 dollari). Campbell Soup -0,08%. Ricavi e utili del produttore di zuppe sono calati rispettivamente a 2,23 miliardi e a 312 milion i nel secondo trimestre. Chesapeake Energy -9,58%. Il gruppo energetico ha chiuso il quarto trimestre con un utile adjusted di 0,11 dollari per azione contro 0,23 dollari del consensus. Europa Le principali Borse europee hanno aperto la seduta in leggero rialzo. Il Dax30 di Francoforte guadagna lo 0,07%, il Cac40 di Parigi lo 0,02%, il Ftse100 di Londra lo 0,12% e l’Ibex35 di Madrid lo 0,08%. Italia Il Ftse Mib segna +0,22%, il Ftse Italia All-Share +0,30%, il Ftse Italia Mid Cap +0,95%, il Ftse Italia Star -0,14%. Ieri Piazza Affari ha chiuso in ribasso dopo la corsa delle ultime sedute. Il giorno prima l’indice Ftse Mib, che ha chiuso con una flessione dello 0,95% a 21.937 punti, aveva superato la soglia dei 22.000 punti in scia al via libera dell’Eurogruppo alla lista di riforme presentata dal governo di Atene. Nel tardo pomeriggio la Commissione Europea ha dato il via libera definitivo alla Legge di Stabilità italiana non ravvisando elementi per una procedura d’infrazione. Al tempo stesso, Bruxelles ha avvertito che per l’Italia c’è ancora lavoro da fare per correggere gli squilibri macroeconomici, che richiedono “azioni politiche determinate e monitoraggio”. Nessuna procedura quindi da parte della Commissione per il debito italiano. Le vendite hanno colpito i titoli del comparto bancario: Banco Popolare ha ceduto il 2,23% a 13,57 euro, Montepaschi il 2,70% a 0,593 euro, Popolare di Milano il 2,09% a 0,817 euro, Intesa SanPaolo l’1,50% a 2,878 euro, Mediobanca il 2,65% a 8,065 euro, Ubi Banca il 2,85% a 6,98 euro, Unicredit il 2,27% a 5,80 euro. Cauta WDF (-0,09% a 10,43 euro) dopo le parole dell’azionista di maggioranza, Gilberto Benetton, che non esclude nessuna opzione per il dossier sul retailer aeroportuale italiano. Tonica Mediaset (+1,35% a 4,054 euro) dopo che la controllata Ei Towers ha lanciato un’Opas su Rai Way, la società che gestisce le torri dell’emittente pubblica, al prezzo di 4,50 euro per azione. Finmeccanica (-0,18% a 10,85 euro) debole all’indomani della cessione ad Hitachi di Ansaldo STS e Ansaldo Breda che, secondo Fitch, migliorerà il profilo finanziario del colosso pubblico e potrebbe portare ad una revisione dell’outlook a stabile. Positiva Exor (+0,53% a 39,71 euro) in scia alle indiscrezioni del Wall Street Journal secondo cui la holding della famiglia Agnelli avrebbe messo in vendita Cushman & Wakefield, leader nei servizi immobiliari. Bene i petroliferi che approfittano del recupero del greggio dai livelli di ieri. L’indice EURO STOXX Oil & Gas segna +0,6% e a Milano si mettono in evidenza Saipem (+1,5%) e Tenaris (+1,6%), seguite da Eni (+0,4%).
I dati macro attesi oggi Giovedì 26 febbraio 2015 08:00 GER Indice GfK (fiducia consumatori) mar; 09:00 SPA PIL (finale) T4 2014; 09:55 GER Tasso di disoccupazione feb; 09:55 GER Variazione n° disoccupati feb; 10:00 EUR M3 dest. gen; 10:00 ITA Vendite al dettaglio dic; 10:30 GB PIL (2a stima) T4 2014; 11:00 EUR Indice fiducia consumatori (finale) feb; 11:00 EUR Indice fiducia industria feb; 11:00 EUR Indice fiducia servizi feb; 11:00 EUR Indice fiducia economica feb; 11:00 ITA Indice fiducia consumatori feb; 11:00 ITA Indice fiducia imprese feb; 12:00 ITA Salari contrattuali gen; 14:30 USA Inflazione gen; 14:30 USA Ordinativi beni durevoli gen; 14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione; 15:00 USA Indice prezzi abitazioni (FHFA) dic.