“Non performing loans”: la corretta classificazione dei crediti deteriorati

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(foto da salvisjuribus.it)

Nelle ultime settimane la stampa specializzata ha affrontato la questione dei non performing loans, i cosiddetti crediti deteriorati o prestiti non performanti, descrivendo il fenomeno come una vera e propria emergenza per il settore creditizio, e non solo.

Per capire più nel dettaglio l’impatto che i non performing loans hanno sulle banche, e di conseguenza su imprese e privati, è importante fare prima un po’ di chiarezza.

Partiamo dalla classificazione ufficiale dei non performing loans. La Banca d’Italia, in linea con il regolamento comunitario adottato da Bruxelles, distingue oggi tre tipi di crediti deteriorati.

Sofferenze
Rientrano nelle sofferenze i crediti nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, anche se non accertato sul piano giudiziale.

Inadempienze
Vengono definite inadempienze le esposizioni per cui l’istituto di credito considera “improbabile” l’adempimento nei termini previsti dagli accordi contrattuali e per i quali si prevede la necessità di ricorrere ad azioni come l’escussione della garanzia assicurativa.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate
Si tratta di esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni, che superano una prefissata soglia di materialità.

Si parla anche di crediti oggetto di concessione: come dice il nome, sono crediti oggetto di concessioni da parte della banca, come ad esempio modifiche alle originarie condizioni contrattuali.

Stando agli analisti e agli addetti ai lavori, nonostante le banche italiane ne abbiano sofferto in maniera crescente, anche a causa della crisi economica degli anni scorsi, il problema dei non performing loans si avvia ormai a soluzione, o quanto meno si appresta ad essere ridimensionato, in termini positivi. Questo vale sia a beneficio dello stesso sistema bancario, sia per le piccole e medie imprese nostrane, i cui investimenti per decenni sono dipesi dal credito delle banche.

Molti istituti, per massimizzare l’efficacia delle azioni di recupero del credito, stanno adottando strategie dedicate, sviluppate sia in base alle capacità operative interne, sia in base alla classificazione e alle caratteristiche del portafoglio deteriorato. Le azioni adottate possono essere di volta in volta anche molto diverse tra loro: dalla gestione interna all’affidamento dei non performing loans a società specializzate, passando dalla cessione del credito a concessioni o’acquisizioni di garanzie. Importante sottolineare che molto – se non tutto – dipende dalla iniziale e corretta classificazione dei crediti: di volta in volta, in base alle caratteristiche del credito, è possibile valutare le azioni più efficaci che garantiscano maggiori probabilità di recupero.