Nino D’Angelo: si avvera un sogno, l’abbraccio dello stadio Maradona

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Napoli, 28 giu. (askanews) – Grande attesa per il concerto evento “I Miei meravigliosi anni ’80…e non solo!” di Nino D’Angelo che si terrà domani, sabato 29 giugno, allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli. Il popolare cantante napoletano ha raccontato alla vigilia del suo grande giorno l’emozione per il sogno della sua vita che si realizza.

“E’ quello che volevo nella mia vita, ho sempre pensato a questo sogno, avevo fatto il 6.0 nella curva B e adesso tutto lo stadio, è un’emozione che non si può spiegare. Io non mi aspetto niente, ho già avuto tanto e questa è una cosa in più, ma mi aspetto l’applauso, che mi sono meritato in questi 50 anni di carriera. Ho lavorato e faticato per arrivare dove sono arrivato, con caparbietà e in intelligenza sono riuscito ad arrivare fino a qui. Ci sarà tutto Nino D’Angelo, ci sarà l’uomo, il Nino D’Angelo degli anni ’80, e sarà amato da tutta Napoli, quello che non è successo negli anni ’80 perchè la città era spaccata rispetto a quel ragazzo col caschetto biondo, e col tempo tutta Napoli ha imparato ad amarlo. Hanno imparato ad amarlo perchè si sono accorti che stavamo perdendo tutti quei sentimenti che erano raccontati nei filmetti di serie b (i musicarelli ndr.) e hanno capito che erano importanti. Io raccontavo il valore, l’amore, l’amicizia, la verità e la spontaneità, quello che oggi manca, diciamo la verità”.

Nino D’Angelo sarà accompagnato sul palco dai musicisti Federico Luongo e Domenico Langella alle chitarre, Davide Costagliola al basso, Carmine Tortora al pianoforte, Massimo Gargiulo al pianoforte e tastiere, Vincenzo Coppola alle tastiere, Agostino Mennella alla batteria, Paolo Licastro al sax e dalla vocalist Milly Ascolese. Non ci saranno altri artisti a dividere con lui il palco come è molto di moda negli ultimi anni: “Voglio cantare senza ospiti, voglio misurare l’amore che il pubblico ha per me non per gli ospiti. Il Maradona è tutto mio, con oltre 40 mila napoletani e italiani.

Nino ha voluto raccontare come è nato questo evento: “Sono l’unico che non credeva al fatto che a 67 anni Napoli si sarebbe mobilitata per me, io ho iniziato nel 72, ho fatto 6 Sanremo e sono un cantante napoletano da sempre e voglio esserlo per sempre, perché è un privilegio. – Poi continua – Da diversi anni, durante i miei concerti, ho notato che quando canto i brani degli anni ’80 il pubblico balla e si scatena. Questa esperienza mi ha ispirato a organizzare un concerto speciale per il pubblico di casa mia, in cui metterò in scena una serata interamente incentrata sulla parte della mia discografia legata a quel periodo. Per me è anche un modo per fare una dedica “all’artista col caschetto” che è la base di tutto quello che ho fatto fino ad ora. Lui è stato colui che negli anni si è preso gli schiaffi e io ora mi godo le carezze. Il vero eroe del mio successo è lui”.

Ha poi voluto raccontare la difficoltà di affermarsi e di sdoganare la sua musica: “Mi sono preso tanti schiaffi mi chiamavano il Terrone italiano, ma ho sempre cantato in napoletano. Il primo che mi ha sdoganato è stato Miles Davis, che disse che voleva suonare le mie canzoni, ho fatto sei Sanremo ma non è stato facile. Io nasco con la sceneggiata napoletana, come disse Mario Merola, ma ho cambiato genere, ho creato la canzone pop napoletana perché volevo raggiungere i giovani, andavo a cantare ai matrimoni ma poi tutti venivano tutti a sentirmi e così è iniziata la rivoluzione.” Poi aggiunge: “Sono figlio dell’ignoranza, mio padre non voleva facessi il cantante, ma in famiglia mi hanno insegnato le cose buone, sono figlio di questa Napoli che oggi è vincente. Un esempio attuale è Geolier è bellissimo vederlo a Sanremo, sono felice di questa nuova musica napoletana. Non so scrivere il rap, sono un poeta dolce loro sono poeti incazzati, ma hanno riportato Napoli al centro delle musica italiana per questo li stimo e li ammiro”. Brani come “A’ Discoteca”, l’inno delle discoteche italiane negli anni ’80, “Jamaica” con il suo ritmo travolgente, “Popcorn e Patatine”, colonna sonora dell’omonimo film che racconta la bellezza di un amore spensierato, e “Maledetto Treno”, un pezzo toccante dal testo commovente, hanno conquistato il cuore di più generazioni. Tante altre hit hanno lasciato il segno, tra cui “Napoli”, che recentemente è diventato ufficialmente l’inno della squadra azzurra. “Sto lavorando alla scaletta da quando mi hanno detto che c’era l’evento, ma non voglio rivelare altro”.

Grande tifoso di calcio, Nino a pensato ai suoi fan che vogliono vedere la nazionale agli Europei, alle 18 sui maxischermi del Maradona verrà proiettata la partita Italia Svizzera, lo stadio si tingerà di azzurro prima del concerto.