New Horizon: Plutone in vista

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Il conto alla rovescia è iniziato: il prossimo 14 luglio, dove nove lunghi anni di viaggio, la sonda della Nasa New Horizons raggiungerà Plutone, “sfiorandolo” a 12.500 chilometri dalla superficie. Un momento storico per l’esplorazione del sistema solare: sebbene nello stesso anno in cui la sonda è partita, nel 2006, la Società Astronomica Internazionale decise di declassare Plutone a pianeta nano, l’analisi di Plutone e delle sue cinque lune promette di rivelare numerosi aspetti relativi alla composizione del sistema solare. Le prime sorprese sono arrivate tra il 2011 e il 2012, quando alle lune già conosciute – Caronte, Notte e Idra – se ne sono aggiunte altre due, battezzate Cerbero e Stige. Le prime immagini ottenute negli scorsi giorni dal telescopio Lorri a bordo della sonda hanno rivelato una superficie non uniforme, con aree chiare e altre più scure, preannunciando parecchie sorprese quando arriveranno, subito dopo il fly-by del 14 luglio, le immagini ravvicinate ad alta risoluzione. I dati raccolti durante il sorvolo ravvicinato daranno lavoro agli scienziati per mesi: avremo per la prima volta una mappa dettaglia di questo corpo celeste, un’analisi della composizione atmosferica e della ionosfera. Ma il viaggio continuerà nei prossimi anni: New Horizons, oggi il più veloce oggetto artificiale mai creato dall’uomo (viaggia a 50.000 km/h), si tufferà verso la fascia di Kuiper e gli scienziati sperano possa imbattersi in numerosi altri pianeti nani e corpi minori che, secondo i calcoli, dovrebbero annidarsi in quest’area al confine tra il sistema solare e lo spazio interstellare.